Il Tar dell’Umbria boccia il ricorso dei Verdi contro Piano rifiuti: Lega contro Giunta regionale

Il Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria (Tar) ha respinto il ricorso presentato dai Verdi e Partito Animalista  contro il Piano regionale dei rifiuti. Il ricorso contestava  la delibera del 14 novembre 2023 con la quale è stato approvato il Piano di gestione integrata dei rifiuti dell’Umbria. Per Verdi e Animalisti il piano approvato avrebbe “abbandonato” la promozione della raccolta differenziata, favorendo il conferimento in discarica. Contestata anche la realizzazione del nuovo termovalorizzatore. “Il Piano dei rifiuti varato dal centrodestra promuove prioritariamente la riduzione alla fonte della quantità e pericolosità dei rifiuti, il riciclo, la realizzazione di un sistema impiantistico di trattamento e smaltimento  dei rifiuti volto a minimizzare lo smaltimento in discarica e massimizzare il recupero di materia ed energia, che non comportino costi eccessivi e che consentano il contenimento degli impatti al minimo livello conseguibile. Con queste motivazioni il Tar dell’Umbria ha respinto il ricorso presentato da Europa Verde-Verdi e Partito Animalista contro la Regione Umbria, ritenuto infondato nel merito”. Lo ha reso noto il segretario regionale della Lega Umbria, Riccardo Augusto Marchetti. “Il Piano regionale dei Rifiuti approvato nella scorsa legislatura è stato considerato coerente con i principi nazionali ed eurounitari che presiedono ad una efficace gestione dei rifiuti, a dimostrazione che il lavoro svolto in fase di redazione ha tenuto conto di tutte le normative ed è stato varato con buonsenso, a vantaggio dell’ambiente e dei cittadini” ha aggiunto Marchetti. “Nella precedente seduta del Consiglio – prosegue Marchetti – l’attuale maggioranza ha approvato una mozione per bloccare il termovalorizzatore presente nel Piano dei rifiuti, una scelta che, a maggior ragione dopo la sentenza del Tar, risulta irresponsabile e frutto di un approccio meramente ideologico, privo di qualsiasi concretezza. L’impianto è necessario alla chiusura del ciclo dei rifiuti, oltre a consentire l’abbattimento dei costi per le famiglie, una drastica riduzione dell’utilizzo delle discariche e per garantire il recupero di energia dai rifiuti non riciclabili, in linea con i principi dell’economia circolare e con gli obiettivi europei, che tanto dovrebbero stare a cuore a questa sinistra. Ora – conclude Marchetti – attendiamo di vedere come l’attuale Giunta regionale gestirà il problema, con l’auspicio che si ravvedano e smettano di anteporre vuote ideologie agli interessi dei cittadini”.