Il virus corre anche in Umbria, l’arrivo dell’inverno porterà un aumento dei casi e più focolai

Salgono i contagi in Italia e in Umbria. E’ inutile nasconderlo, il virus ha ripreso a correre, si parla di pandemia dei non vaccinati. Ieri in Umbria ci sono stati ben 114 nuovi casi, la percentuale di positivi è schizzata sopra l’ 1% e c’è stato un nuovo decesso. Numeri che da diverso tempo non si affacciavano più, che non emergevano dai bollettini ufficiali. Lo dice l’indice Rt, l’incidenza – rapporto tra positivi e abitanti – sale ancora, si contagiano di più i bambini tra i 5 e gli 11 anni, cioè non vaccinabili, per ora. Il quadro del contagio è in generale peggioramento, siamo ancora dentro una fase epidemica. Non mancano gli appelli da parte dei medici: evitare assembramenti e feste, usare la mascherina al chiuso ma anche all’aperto dove non si può rispettare la distanza. In Italia e in Umbria la curva è più contenuta ma il tasso di positività sta risalendo. In queste condizioni il green pass non si tocca anche perché l’inverno è alle porte e i contagi saliranno. Per gestire al meglio la stagionale invernale bisogna consolidare lo scudo di protezione. La priorità resta quella di sempre: i vaccini. Presto ci potrebbe essere una novità, i pediatri sono favorevoli e il governo aspetta entro il 15 dicembre il via libera dell’Ema: iniziare la vaccinazione per i bambini tra 5 e 11 anni. Prima ancora bisognerà accelerare con la terza dose ampliando le fasce d’età. Del resto, un calo dell’immunità porterebbe alla ospedalizzazione o morte di molti malati. Tornando all’aumento dei casi, si osserva che la maggior parte dei nuovi positivi sono persone non vaccinate. Il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei non vaccinati è ben sette volte più alto di quello dei vaccinati, mentre il tasso di decesso tra gli over 80 è di circa undici volte più alto nei non vaccinati. “Con l’arrivo dell’inverno sarà inevitabile un aumento dei casi “, ha detto ieri la virologa Ilaria Capua, direttore del centro di eccellenza dell’Università della Florida. E poi aggiunge: “Potrebbe bastare anche una sola persona non vaccinata con elevate concentrazioni di virus nel corpo per creare un focolaio”.Per ora si cerca di non drammatizzare e di diffondere messaggi di fiducia, nella speranza di convincere i no vax a vaccinarsi.