In una settimana aumentati del 51% i nuovi casi Covid in Umbria: superata quota 19 mila, oggi altri 1.872 positivi

In Umbria tra il 29 giugno e 5 luglio si è registrato un aumento del 51,1% di nuovi casi Covid rispetto alla settimana precedente. Lo rileva la fondazione Gimbe nel suo monitoraggio settimanale. In peggioramento i casi attualmente positivi per 100 mila abitanti, 1.981. Secondo Gimbe la popolazione con più di cinque anni che non ha ricevuto alcune dose di vaccino è pari al 6% (media Italia 7,1%). Decisamente bassa, invece, la copertura vaccinale con quarta dose per gli ultraottantenni, ospiti Rsa e fragili della fascia 60-79 anni, appena sopra il 9% contro la media Italia del 21,1%. Nelle ultime 24 ore sono stati accertati 1.872 nuovi casi Covid in Umbria e 982 guariti, con gli attualmente positivi che salgono sopra quota 19 mila, esattamente 19.077, più 889 rispetto a ieri. Sono stati analizzati 5.528 tra tamponi e test antigenici, con un tasso di positività del 33,8 per cento, in leggerissimo calo rispetto al 34,3% dello stesso giorno della scorsa settimana. Scendono per il secondo giorno consecutivo i ricoverati Covid negli ospedali dell’Umbria, 213 questa mattina, cinque in meno nei reparti ordinari e sei, erano sette, nelle rianimazioni. Si registra purtroppo una nuova vittima per il virus: sono 1.885 i decessi Covid in Umbria dall’inizio della pandemia. Insomma, l’ondata estiva sta ancora montando grazie alla spinta della sottovariante Omicron BA 5, ormai la più diffusa: oltre il 50% dei sequenziamenti dei virus riguardano questo ceppo. E’ una fase di passaggio delicata che richiede attenzione. Resta però un dato: le criticità sembrano confinate ai reparti di medicina dove arrivano malati di altre patologie. Quattro su dieci sono persone non vaccinate o vaccinate con un ciclo incompleto (meno di tre dosi) e otto volte su dieci non sarebbe finita così se avessero ascoltato le raccomandazioni. Non ci si trova in una situazione di emergenza per due ragioni principali: la prima grazie alla minore aggressività della sottovariante Omicron BA 5 e poi grazie all’azione del vaccino utilissimo nel difenderci dalle forme gravi di Covid.