La crisi del centrosinistra e l’ennesima sconfitta: la sindrome della “minoranza virtuosa” del Pd ternano
Il centrosinistra umbro esce dalle urne con le ossa rotte. Continua a perdere nelle ormai ex roccaforti rosse (Umbertide), perde comuni dove governava (Trevi) e non va nemmeno al ballottaggio in uno dei due capoluoghi di provincia (Terni). L’unico comune sopra i 15 mila abitanti dove vince è Corciano. Il risultato finale è desolante. Ora per il Pd dell’Umbria, e non solo, è tempo di riflessioni. L’insuccesso elettorale riguarda naturalmente anche gli altri partiti del centrosinistra, a cominciare dai Cinque stelle, che si sono dimostrati di fatto ininfluenti. E a poco servono i premi di consolazione di Passignano sul Trasimeno e Monte Santa Maria Tiberina. A Umbertide chi pensava a un ballottaggio al fotofinish è stato smentito, a Terni addirittura è stato costretto a restare a casa. Una cosa però è certa: se democratici, grillini e terzopolisti continueranno ad affrontare le competizioni elettorali in ordine sparso il dominio del centrodestra non verrà mai messo in discussione. Non ci sarà mai partita. La scorciatoia ternana ne è la prova, così come le “alleanze” rabberciate all’ultimo giorno tra Pd e Cinque Stelle (Umbertide). Questa volta nemmeno il ballottaggio viene in soccorso al centrosinistra. E neanche il calo dell’affluenza ha aiutato. Ma le scelte politiche più scellerate sono state fatte a Terni, direttamente dai vertici locali: da una parte un’alleanza (centrodestra), dall’altra frammenti vari (centrosinistra). Il segretario comunale, Pierluigi Spinelli, rispondendo al senatore Franco Zaffini, ha detto che il Pd “ha corso alle elezioni come competitor delle destre” e si vanta che i Dem si “sono attestati come seconda forza politica della città, subito dopo Fratelli d’Italia”. E’ una vecchia specialità della sinistra quella di darsi una ragione politica dei propri insuccessi. A volte si tratta di una sorta di “pochi ma buoni”. C’è da pensare che la sindrome della “minoranza virtuosa” è tutt’ora molto radicata nella cultura politica di una parte del Pd ternano. Quello che occorre, invece, è che il centrosinistra, ad iniziare dal Pd, faccia un serio esame di coscienza. Prima che sia troppo tardi anche perché l’ora è già passata.
Ps – Comunque essere soli e perdenti non è sinonimo di migliori e virtuosi.