La grande incognita del voto di Città di Castello, Spoleto e Assisi: coalizioni in crisi e record di liste civiche. La crisi dei partiti

Tre città chiave al voto in Umbria, con grossi punti interrogativi. Città di Castello, Spoleto, Assisi, rappresentano la grande incognita di queste elezioni amministrative. Le previsioni degli esperti, all’unisono, danno “totalmente imprevedibile” l’esito. Ci sono molti candidati Sindaco (7 Spoleto, 4 Città di Castello e 5 Assisi), magari qualcuno marginale, che rosicchiano voti, variabile decisiva per delineare i ballottaggi. Ci sono tantissime liste, centinai di candidati consiglieri e numerosissime formazioni civiche che si caratterizzano per collocarsi nell’area centrale dell’agone politico. Questo moltiplicarsi di formazioni e simboli è il segno evidente di una crisi dei partiti e la voglia di far rinascere la politica da dove è nata: dalla città. C’è un pò di tutto nella valanga di liste civiche presenti nelle tre città umbre: antipolitica, rabbia, passione e anche piccoli interessi locali. A Spoleto su 19 liste presentate e 433 aspiranti consiglieri comunali, ben quattordici sono civiche: più di due terzi dei 433 candidati hanno preferito un simbolo non di partito. A Città di Castello su 15 liste presentate sette sono civiche, sei di partito e due con richiami sfumati ad un orientamento politico. Ad Assisi, quasi 200 candidati a consigliere comunale, le due coalizioni più grandi, centrodestra e centrosinistra, si presentano con più liste civiche: il Sindaco uscente Stefania Proietti due su quattro mentre Marco Cosimetti con una su quattro. La crisi dei partiti trova poi conferma nella difficoltà a tenere insieme le coalizioni: solo ad Assisi centrodestra e centrosinistra hanno trovato la quadra con alleanze che rispecchiano i riferimenti nazionali.  A Città di Castello la Lega va da sola con Roberto Marinelli mentre Fdi e Fi si presentano con l’ex consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani. Stessa dinamica nel centrosinistra: il vicesindaco di Bacchetta Luca Secondi può contare sull’appoggio di Pd e Socialisti mentre l’assessore Luciana Bassini, sempre della giunta Bacchetta, va per conto proprio sostenuta da Sinistra Art1 e M5S. Non va meglio a Spoleto dove la frammentazione è ancora maggiore, soprattutto nel centrodestra. La Lega va insieme a Cambiamo di Toti e punta su Paolo Imbriani, Fratelli d’Italia scommette su Sergio Grifoni e Forza Italia candida a Sindaco Maria Elena Bececco. Insomma, ognuno per conto proprio. Nel centrosinistra si registra a sua volta la rottura tra i vertici e una parte del Pd: Giancarlo Cintioli, ex consigliere regionale dei democratici, si presenta con quattro liste civiche e sfida Andrea Sisti candidato ufficiale dei democratici insieme ai grillini. La terza considerazione, che conferma i molti punti interrogativi di questo voto, riguarda la scelta dei candidati Sindaco, con i partiti tradizionali che hanno fatto un grosso passo indietro.  A Città di Castello la Lega punta  su un civico ( l’avvocato Roberto Marinelli) con la benedizione di Matteo Salvini, a Spoleto i tre candidati del centrodestra sono tutti civici: Sergio Grifoni per Fdi, Paolo Imbriani per la Lega, Maria Eelena Bececco per Fi. Più o meno la stessa cosa nel centrosinistra: Giancarlo Cintioli esclusivamente con liste civiche e Andrea Sisti non iscritto ad alcun partito. Ad Assisi stessa musica: centrosinistra con Stefania Proietti, orgogliosamente e tenacemente civica e Marco Cosimetti, imprenditore, non iscritto ad alcun partito. In Umbria, il 3 e 4 ottobre si andrà a votare in dodici comuni (Città di Castello, Spoleto, Assisi, Amelia, Bevagna, Bettona, Nocera Umbra, Avigliano Umbro, Castel Giorgio, Montecastrilli ,Otricoli e Parrano) e saranno quasi 145 mila gli umbri chiamati a scegliere i nuovi amministratori locali. Una tornata elettorale molto importante con diverse incognite e rischi, soprattutto per i partiti tradizionali.