La Tesei e governatori del centro destra contro il governo: lettera a Mattarella. Piano Covid ? Danno per la democrazia.

I governatori del centro destra si rivolgono al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e attaccano il Governo. La causa della scintilla è il ” Piano pandemico nazionale ” , con Matteo Salvini che va all’attacco e assicura che ” qualcuno ne dovrà rispondere”. Appena il leader della Lega alza l’asticella arrivano puntuali i governatori del centrodestra a dare manforte, togliendosi di dosso i vestiti istituzionali e prendendo in mano l’elmetto da combattimento. Naturalmente – come è sempre avvenuto in questo primo anno di legislatura regionale – la Presidente dell’Umbria Donatella Tesei , fedelissima di Matteo, non ci pensa un secondo e si accoda agli altri governatori del suo stesso partito o maggioranza. Del resto l’unità del centrodestra – locale e nazionale – viene prima di ogni altra cosa: uniformarsi è la parola d’ordine. Soprattutto quando il fischio di inizio della partita arriva dal grande capo. Tutto questo per il Piano Pandemico Nazionale, redatto il 19 febbraio scorso, che aveva come obiettivo garantire una adeguata gestione dell’infezione in ambito territoriale e ospedaliero senza compromettere la continuità assistenziale. Un documento di 40 pagine, tre scenari di rischio, grafici e tabelle per mettere a punto le misure contro il coronavirus, che il governo ha secretato. Il dossier fissava le priorità: avere scorte di mascherine, tute e guanti, ma soprattutto maggiore disponibilità dei posti in terapia intensiva. Il piano sostanzialmente, elaborando le cifre della riproduzione  del virus in Cina in base all’indice di contagio Ro,  simulava il possibile andamento dell’epidemia in Italia. Per Matteo Salvini quel documento segreto del governo è qualcosa di veramente grave perche ” Palazzo Chigi aveva elementi allarmanti sulle conseguenze del Covid nel nostro Paese, ma il Presidente del Consiglio si è preso l’enorme responsabilità di non condividere ufficialmente le informazioni con i presidenti delle Regioni “. Apriti cielo ! Stupore e irritazione da parte dei governatori del centrodestra che ritengono il fatto così grave da investire subito il Quirinale: ” Siamo di fronte ad un grave danno per la democrazia”. Fabio Ciciliano, medico del dipartimento della pubblica sicurezza, esperto in medicina delle catastrofi, afferma proprio oggi sul Corriere della Sera: ” Le informazioni veicolate in maniera intempestiva possono avere conseguenze gravi sui cittadini. Le notizie non sono mai state nascoste, eravamo a febbraio e ragionavamo sulle possibile conseguenze di quello che accadeva”. Invece non doveva andare così per la Tesei e gli altri 12 presidenti del centrodestra. Per loro non era tanto importante informare i cittadini ( ” Comprendiamo le remore a divulgare tali scenari ai singoli cittadini”, scrivono i governatori di centrodestra nella lettera inviata al Presidente della Repubblica) ma quello che fanno fatica a digerire è la scelta ” di escludere i governi regionali”. Insomma il Governo – in una situazione di pre-emergenza – non poteva ragionare sugli scenari di rischio senza informare la Tesei e gli altri. Siamo, quindi, di fronte ad un problema , tanto grande da richiamare l’attenzione del Capo dello Stato, di lesa maestà. Eppure le Regioni in questi mesi non sempre hanno brillato, soprattutto in fatto di chiusure e riaperture – dalla circolazione delle persone alle discoteche – con fughe in avanti che hanno innescato forti frizioni istituzionali. C’è poi un passaggio nella lettera fatta recapitare al Quirinale dove i governatori prendono le difese dell’ opposizione nazionale: ” Ricordiamo bene tante volte in cui il Governo non ha voluto, nella sostanza, una reale collaborazione con tutte le forze politiche nella gestione della terribile crisi sanitaria prima e nelle conseguenze negative sull’economia dopo”. Un passaggio questo che potrebbe legittimamente sostenere un segretario nazionale di partito piuttosto che un Presidente di Regione che dovrebbe, invece, relazionarsi con altri livelli dello Stato esclusivamente sul piano istituzionale. La lettera si conclude con due richieste: il coinvolgimento delle regioni nella gestione della emergenza economica e la possibilità di un incontro con il Presidente della Repubblica ” per evitare di veder ripetuti errori già commessi”.