L’Umbria con il tasso più alto di ricoveri Covid ma le previsioni fanno ben sperare: zero casi tra giugno e agosto

La situazione è lontana da quella di un anno fa ma c’è un dato da tenere sotto osservazione: i ricoveri per Covid nei reparti ordinari di area medica sono aumentati. La Regione con il tasso di occupazione più alto è l’Umbria con il 40%, seguita da Calabria (34%), Sicilia (27%), Basilicata (26%) e Marche (24%). Questo sta a significare che ci sono ancora focolai significativi in giro. La curva epidemica in Umbria è in una fase di discesa, ha ricordato proprio ieri Marco Cristofori del nucleo epidemiologico regionale, ma con un andamento piuttosto lento. In questo momento, infatti, l’incidenza è pari a 1.134 caso ogni 100 mila abitanti, un numero nettamente sopra la media nazionale. A livello territoriale l’incidenza pesante alta soprattutto nell’ Alto Tevere (1.504), Assisi (1.376), nel Perugino (1.353). Molto meglio va invece in Valnerina (852). Ma notizie positive arrivano dagli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute. Una discesa più consistente dovrebbe cominciare a metà aprile per poi proseguire fino a luglio, anche grazie alla bella stagione. Questo grazie anche al fatto che la popolazione è quasi completamente infettata o vaccinata e quindi esiste una immunità diffusa che ci consente di affrontare eventuali nuove mutazioni con una base protettiva che non avevamo nel 2020. C’è poi un secondo elemento che fa ben sperare: Omicron, nonostante l’elevatissima capacità di diffusione, tende a localizzarsi generalmente nella parte alta delle vie respiratorie, risparmiando bronchi  e polmoni. Infine, questione fondamentale, oggi abbiamo non solo i vaccini, ma anche antivirali e anticorpi monoclonali. Le industrie farmaceutiche stanno lavorando a farmaci che siano in grado di contrastare le possibili varianti di Sars-CoV-2. Una prospettiva, quindi, importante anche se abbiamo imparato in questi due anni che questo virus ci può riservare molte sorprese.