L’Università di Perugia al voto, scendono in campo i tessitori: manovre felpate e già toto-alleanze. L’assist dei dipartimenti
C’è un mondo sopra, ombre semivisibili nella nebbia che sempre prelude l’elezione del Rettore, e un mondo sotto, un mondo dietro. Ancora più impalpabile, ineffabile, innominabile. Nomi che non si leggono e non si vedono mai negli incontri affollati. All’Università degli Studi di Perugia è in atto una battaglia silenziosa, fatta di manovre felpate. Sono tutti tessitori di strategie, ma alcuni difendono l’Impero, altri lo insidiano. Chi ha vinto lo si capisce sempre dopo, a battaglia finita. ” Il potere è fatto così – disse Francesco Cossiga in un momento di buono umore – ha bisogno di gente che sa stare al microfono e di gente che regola la sintonia della radio. Io ora faccio tutt’e due le cose, ma se dovessi scegliere direi che è certo più importante quello che manovra l’audio di quello che parla. Chi parla è un burattino, chi manovra è il burattinaio”. Solo la storia può insegnare qualcosa: forse non i segreti per conquistare Palazzo Murena, ma di sicuro gli errori da non commettere per evitare una rovinosa sconfitta. In questo momento, per i cinque candidati a Rettore, la mina da disinnescare è proprio questa: evitare l’errore di pensare solo al primo turno senza aver stretto un’alleanza per il ballottaggio. Un pò come la partita di fine giugno del 1946 quando, tra le quattro mura di una stanza, si riunirono De Gasperi, Togliatti e Nenni per scegliere il “capo provvisorio dello Stato” dopo la fine della monarchia. Una partita a tavolino nella quale il leader democristiano entrò portando in tasca il nome di Vittorio Emanuele Orlando (il presidente del Consiglio della Grande Guerra) e ne uscì con quello di Enrico De Nicola. A Perugia, in questi giorni, c’è chi lavora per costruire alleanze ed evitare sorprese. La geografia in queste elezioni avrà il suo peso, un fronte largo si sta mobilitando sottotraccia. La mossa tiene conto necessariamente del nuovo sistema elettorale: entrare in gioco nel secondo tempo quando si conosceranno i due candidati più votati. ” La riservatezza in una partita di questo genere è d’obbligo”, afferma uno dei tessitori dell’Ateneo. “Voglio dire che l’elezione del prossimo Rettore è un labirinto di trabocchetti specie questa volta con un Ateneo sfilacciato, quello cui assisteremo sarà un gioco incerto e crudele e la segretezza è necessaria”, aggiunge. E difatti il tessitore diventa quasi inespressivo, si trasforma in una mobilissima sfinge. Chi custodisce il segreto quasi sempre usa un linguaggio traslato, elusivo, a volte inventato lì per lì. A questo punto proviamo noi a gettare un sasso nello stagno: “E’ vero che Gammaitoni, Marianelli e Signorelli hanno stretto un patto per il ballottaggio ?”, “Sa qualcosa di un possibile accordo di Porena con Carbone ?”. Il nostro tessitore resta impalato, incrocia le braccia e stringe le labbra. “La sua trovata non mi piace” risponde infastidito. Poi, all’improvviso, spazientito e risentito dice: “La situazione mi impone di non scoprire le carte in un momento in cui c’è da giocare la partita più difficile: queste sono ore caratterizzate da un marasma di appuntamenti, incontri, telefonate, promesse, decisioni da prendere”. Ci saluta in maniera contrariata e si dimentica anche le chiavi della sua auto sul bancone del bar dove abbiamo consumato un caffè. Non resta altro da fare che provare a “sbirciare” noi sul futuro di Palazzo Murena. Due sono i tormentoni di questi giorni: alleanze e schieramenti. L’unione fa la forza anche marciando in prima battuta non nella stessa direzione: è la proposta che avrebbe messo d’accordo Luca Gammaitoni (Dipartimento di Fisiaca), Marcello Signorelli (Dipartimento di Economia) e Massimiliano Marianelli (Dipartimento di Filosofia). Chi prenderà più voti sarà poi sostenuto al ballottaggio dagli altri due. Stessa intesa tra Daniele Porena (Dipartimento di Filosofia) e Paolo Carbone (Dipartimento di Ingegneria). Così assicurano i soliti ben informati. Schieramenti ? Un argomento delicato, non facile da affrontare anche se gli scacchi imperversano in queste ore nei vari dipartimenti dell’Ateneo. I rumors dicono: Chimica e Biotecnologie (direttore Alceo Macchioni), Fisica e Geologia (direttore Diego Perugini), Scienze Farmaceutiche (direttore Maurizio Ricci) con Luca Gammaitoni; Giurisprudenza (direttore Andrea Sassi), Matematica (direttore Massimo Giulietti), Medicina (direttore Vincenzo Nicola Talesa) con Daniele Porena; Lettere (direttore Stefano Brufani), Scienze Sociali, Umane e della Formazione (direttore Massimiliano Marianelli) con Massimiliano Marinelli; Dipartimento di Economia (direttore Marcello Signorelli), Scienze Politiche (direttore Giorgio Eduardo Montanari) con Marcello Signorelli; Dipartimento di Ingegneria (direttore Ermanno Cardarelli) con Paolo Carbone. Cisl con Marianelli, Cgil Gammaitoni-Marianelli, Udu Gammaitoni-Marianelli. E le sorprese sono dietro l’angolo.