Più laureati scelgono di restare in Umbria: frena la fuoriuscita di giovani che vanno a vivere e lavorare all’estero

I nuovissimi dati dell’Istat sulla mobilità infraregionale e internazionale dei cittadini italiani rilevano una forte frenata nel 2021 dei laureati umbri che lasciano la regione per andare a vivere e lavorare all’estero trasferendovi la residenza (-43,5% sul 2020) e, allo stesso tempo, un aumento dei laureati italiani che dall’estero hanno trasferito la loro residenza in Umbria (+50,3%). Il saldo negativo tra iscrizioni all’estero e cancellazioni per l’estero dei laureati, che negli anni scorsi si era progressivamente ampliato fino a raggiungere il massimo nel 2020 con -363, nel 2021 torna quasi in pareggio (-28), cosa che nell’ultimo decennio non accadeva dal 2011. La fuoriuscita dei laureati dall’Umbria nel 2021 rispetto al 2020 è crollata di oltre il doppio rispetto alla media nazionale, mentre il numero dei laureati italiani che dall’estero hanno trasferito la residenza in Umbria è cresciuto del 60% in più rispetto al dato italiano. “I dati – afferma il presidente della Camera di commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni – configurano una svolta improvvisa, sulla quale sarà necessario effettuare approfondimenti”. Forse, il dato è anche la conseguenza della crescita che il nostro Paese sta registrando negli ultimi due anni con l’economia umbra che si attesta, nel 2021, su un più 7,1%. Un incremento che ha aumentato le opportunità occupazionali anche per i laureati, perché inserita nel processo di transizione digitale ed ecologica dell’economia e della società italiana. “E qui – continua Mencaroni – si apre il capitolo della qualità più complessiva della vita, non solo sul lavoro. Un punto, quello della qualità della vita, su cui l’Umbria ha molto da spendere in termini di appeal per attirare imprese e persone”.