Quarta ondata, stretta su green pass e tamponi: il piano per contenere i contagi in vista del Natale. Terza dose per tutti
Terza dose per tutti, riduzione dei tempi di validità del green pass e durata più breve per i test antigenici. Sono queste le nuove regole che il governo sta pensando di adottare dopo la conferma che siamo nel pieno della quarta ondata. Anche ieri in Umbria sono cresciuti i contagi e ci sono state due nuove vittime. Di fronte a una curva epidemiologica che continua a salire velocemente, Mario Draghi ha ribadito che bisogna “garantire alle imprese e alle attività commerciali di rimanere aperte”. Con l’avvicinarsi dell’inverno e delle festività natalizie è necessario quindi rafforzare il sistema di contenimento del virus. Anche per non vanificare i risultati soddisfacenti che l’Italia ha ottenuto che consentono al nostro Paese di gestire una situazione sanitaria migliore rispetto al resto dell’Europa. Dal primo dicembre si partirà con i richiami per chi ha più di 40 anni ma è soltanto l’inizio . Il governo intende accelerare nel percorso che mira a far immunizzare tutti con la terza dose. Infatti, gli studi dell’Istituto Superiore di Sanità confermano che una “copertura a tre fasi sembra al momento sufficiente per sentirsi al sicuro”. Si punta, quindi, a vaccinare tutta la popolazione e a intensificare la pressione su chi finora ha deciso di non vaccinarsi. Il coinvolgimento di tutte le fasce di età arriverà a inizio 2022, ma se la quarta ondata farà schizzare in avanti la curva epidemiologica allora si farà in modo di anticipare. La seconda misura pronta per essere adottata è la riduzione dei tempi di validità del green pass. Oggi il certificato dura 12 mesi dall’ultima inoculazione, ma ora gli esperti considerano questo un tempo troppo lungo e si pensa di ridurlo almeno a 9 mesi. La terza misura riguarda i test antigenici che gli esperti ritengono poco attendibili: troppi tamponi rapidi con “falsi negativi”. Per questo vorrebbero escluderli come strumento diagnostico per ottenere il green pass. Ma ci potrebbe essere una via di mezzo per affrontare il tema: ridurre la validità del test antigenico da 48 a 24 ore. Una modifica che viene approfondita con la massima prudenza, in quanto molti sono i cittadini che decidono di non vaccinarsi ricorrendo al tampone per ottenere il green pass che consente loro di andare a lavorare. Accorciare la durata del test rapido, potrebbe servire però per convincere i dubbiosi a iniziare il percorso di immunizzazione. Nel frattempo, in questi giorni, sarà firmato il decreto che obbliga il personale sanitario a effettuare il richiamo. La terza dose sarà obbligatoria anche per tutti i lavoratori esterni che accedono alle Rsa.