Stretta per i non vaccinati e terza dose anticipata a 5 mesi. Tampone valido solo per il lavoro

Il governo sceglie la linea dura: chi non si vaccina non potrà sedersi al ristorante, andare al cinema o alla stadio, non potrà nemmeno frequentare palestre e piscine al chiuso. L’obiettivo è quello di salvare il Natale e tutelare chi ha fatto il proprio dovere. La scelta è dettata, inoltre, dalla necessità di scongiurare nuovi lockdown. Il certificato verde diventerà, quindi, un “super green pass”. Vale a dire che non si otterrà più con il tampone, ma solo con il vaccino o con la guarigione dal Covid. C’è ormai l’intesa tra governo e Regioni, resta soltanto da stabilire se i divieti saranno validi anche in zona bianca. Tra i governatori e all’interno della compagine governativa c’è chi spinge per l’applicazione dei divieti ” a prescindere dal colore” delle regioni.  Già deciso l’anticipo della terza dose dopo cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario. Nel decreto che approverà Palazzo Chigi ci sarà anche l’obbligo di terza dose per i sanitari e i lavoratori delle Rsa. Si va anche verso il green pass obbligatorio per autobus e metropolitane, anche se su questo ci sono delle riserve del ministro Giovannini. Sta, inoltre, maturando l’idea di imporre il ritorno della mascherina all’aperto per tutti. Altra questione sul tavolo del governo e del Cts riguarda il tema dei tamponi e della loro affidabilità. Si lavora sulla durata, che potrebbe scendere da 72 a 48 ore per i molecolari e da 48 a 24 per gli antigenici. Gli esperti ribadiscono che il test antigenico è meno sensibile di quello molecolare: il 60-65% della sensibilità contro il 99%. Significa che un terzo degli infetti non vengono intercettati. La novità rispetto al passato è che questa volta, di fronte all’aumento consistente dei casi,  c’è piena condivisione tra governo e regioni: tutelare la salute delle persone e dare certezze agli operatori economici. Finalmente i presidenti di regione, di destra e sinistra, hanno compreso che ora, più che mai, c’è bisogno di scelte forti.