Sviluppumbria: una scelta che premia le competenze. Un segnale per il mondo produttivo umbro

La scelta di Luca Ferrucci è una buona notizia almeno per due ragioni: prevale finalmente la competenza e rappresenta un segnale importante per il mondo produttivo umbro. Figura autorevole e stimata, Ferrucci rappresenta il profilo giusto per una inversione di tendenza e per ridare autorevolezza e centralità all’Agenzia regionale che da 50 anni sostiene la competitività e la crescita economica dell’Umbria. Una scelta che rafforza la stessa maggioranza di Palazzo Donini che, in un momento non semplice, riesce a fare uno scatto di responsabilità. Insomma, una decisione conveniente per tutti e un primo segnale di cambiamento vero. C’è poi un dato politico importante: la Giunta regionale ha dimostrato di avere un senso di disciplina forse inatteso. Lo ha dimostrato in un momento in cui l’economia dell’Umbria arranca, il mercato del lavoro scricchiola e il potere di acquisto delle famiglie crolla. In questo quadro poco entusiasmante, l’esecutivo regionale dimostra compattezza e responsabilità. Ultima considerazione: la scelta di Ferrucci è stata imposta al resto della Giunta dalla presidente Proietti ? Sarebbe una lettura infedele e superficiale perché in presenza di una coalizione così vasta nessuna scelta sarebbe possibile se non condivisa da tutti. Una nomina così importante, forse la più importante, non può che essere sostenuta da tutte le componenti, a cominciare dall’azionista di maggioranza della coalizione. Una opzione che ha sicuramente trovato un consenso ampio, a partire da una conformità di giudizio tra la presidente Proietti e il vicepresidente Bori.