Carceri umbre tra sovraffollamento e celle roventi: tanti ergastolani e detenuti di altre regioni

Nelle carceri dell’Umbria c’è una percentuale doppia rispetto alle altre carceri italiane, il 10%, di detenuti che devono scontare l’ergastolo. Lo ha ricordato la presidente dell’Umbria, Stefania Proietti, che ha comunicato di avere scritto al ministro della Giustizia Carlo Nordio dopo i disordini degli ultimi giorni a Terni e Spoleto. La governatrice ha volto coinvolgere tutta l’Aula di palazzo Cesaroni in un’azione politica “che possa portare alla soluzione delle gravi criticità sempre presenti e che negli ultimi giorni hanno causato rivolte e incidenti”. Sulle problematiche emerse, Proietti ha scelto di coinvolgere tutti i gruppi consiliari ricordando la situazione di grave sovraffollamento delle carceri umbre, la carenza di personale, non solo quello preposto alla sicurezza, ma anche quello sanitario, oltre al problema atavico di una edilizia carceraria vetusta. Dalla relazione del Garante, inviata a tutti i consiglieri regionali, emergono dati molto preoccupanti: a Terni vi sono oltre 600 detenuti per 422 posti assegnati; a Perugia la popolazione carceraria fa segnare un più 40 per cento su quanto previsto. Per il carcere di Spoleto, dopo gli episodi di violenza fra detenuti e nei confronti della polizia penitenziaria, la presidente Proietti ha inviato una lettera al ministro Nordio e ha parlato con il suo Capo di Gabinetto. C’è, inoltre, una ulteriore anomalia: nelle carceri umbre si trovano due terzi di detenuti provenienti da altre regioni.