Città di Castello, rassicurazioni sull’ambiente: “Nessuna sospensiva per l’ordinanza di stop a Color Glass”

CITTA’ DI CASTELLO – “Il Tar dell’Umbria non ha emesso una sospensiva dell’ordinanza del Comune finalizzata a non far riprendere l’attività del forno rotativo della Color Glass e ha fissato la trattazione del merito del ricorso sull’atto all’udienza pubblica fissata per il 23 ottobre 2018”. E’ quanto ha dichiarato in sede di comunicazioni l’assessore all’Ambiente Massimo Massetti, nel leggere una relazione degli uffici comunali sul pronunciamento dal tribunale amministrativo del 26 giugno scorso rispetto alla richiesta dell’azienda di annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del provvedimento emesso dal Comune a seguito della specifica richiesta dell’Usl Umbria 1 basata sugli accertamenti condotti dall’Arpa. Massetti ha spiegato che il Tar ha ritenuto di non dare la sospensiva dell’ordinanza in quanto la ditta, come ha sostenuto l’organo giudiziario, “non trarrebbe alcuna utilità dalla sospensione degli atti impugnati, non potendo comunque operare, stante la momentanea sospensione delle necessarie autorizzazioni da parte della Regione Umbria”.

L’assessore ha anche informato il consiglio comunale dell’esito degli ultimi campionamenti effettuati presso la Color Glass e nelle zone circostanti l’azienda, che è stato comunicato dall’Arpa il 20 e il 22 giugno scorsi. Le analisi sono state compiute con cinque prelievi dei suoli, al fine di verificare eventuali ricadute sul terreno anche delle emissioni della fabbrica e, come ha riferito Massetti riportando i contenuti della relazione, per quanto riguarda i parametri ricercati, tutti i campioni hanno fatto registrare “valori inferiori alle concentrazioni di soglia di contaminazione previste nelle specifiche tabelle di riferimento del decreto legislativo 152/06”. Arpa ha anche effettuato uno specifico campionamento del rifiuto in entrata alla Color Glass, che ha evidenziato la natura inorganica del materiale, il quale, rispetto ai parametri ricercati, è risultato “non essere pericoloso”. Dal capogruppo di Castello Cambia Vincenzo Bucci è venuta la richiesta di “poter disporre del documento letto dall’assessore Massetti per le opportune verifiche”. A sostenere che “c’erano gli strumenti per una decisione immediata in sospensiva del provvedimento da parte del Tar” è stato il capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani, che ha osservato: “pur nel rispetto dei giudici del Tar, mi sembra un prendere tempo che non fa bene a nessuno”. Nel richiamare il Bollettino Ufficiale della Regione Umbria del 20 giugno scorso, il consigliere Vittorio Vincenti (Tiferno Insieme) ha segnalato come l’Arpa abbia parlato di “impatti ambientali non previsti in relazione a quanto dichiarato dall’azienda” nel corso del procedimento di verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale e di “incongruenze rispetto agli approfondimenti istruttori svolti nell’ambito dei controlli”. “Dispiace molto che Arpa abbia fatto controlli soltanto nella fase in cui i cittadini si sono preoccupati”, ha puntualizzato Vincenti, riferendosi al periodo intercorso tra 2007 e 2016 e dal 2016 a maggio di quest’anno. “Noi abbiamo parlato per atti e quello che ha disposto il Tar ha confermato il deliberato di amministrazione comunale, ritenendo opportuna la nostra valutazione, del resto obbligata”, ha sostenuto il sindaco Luciano Bacchetta, che ha invitato ad “adottare la massima prudenza sulla vicenda e a usare un’impostazione istituzionale, dando un messaggio si serietà ai cittadini”. “Ci sono stati altri controlli, molto specifici, i cui dati saranno disponibili a breve e sui quali ci potremo confrontare”, ha puntualizzato il primo cittadino, ribadendo che “l’amministrazione comunale ha fatto il proprio dovere in pieno”.

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