Commercianti di Città di Castello sul piede di guerra, chiedono agevolazioni

CITTÀ DI CASTELLO – Negozianti del centro storico di Città di Castello sono sul piedi di guerra per le critiche condizioni nelle quali versano numerosi negozianti della zona. Partono così le proteste e le richieste al Comuni perché vada loro incontro con delle agevolazioni particolari di varia natura con manovre correttive per cercare di far fronte a una crisi che sembra non finire più. In effetti sono state numerose le attività commerciali che in questo lungo periodo hanno abbassato le saracinesche. Le polemiche si sono concentrate in due appuntamenti che si tenuti i primi di aprile tra una delegazione di rappresentanti di Confcommercio (presidente Mauro Smacchia con Fabrizio Grilli e Samuele Tognaccioli) e l’amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Luciano Bacchetta, il vicesindaco Michele Bettarelli e l’assessore al commercio Riccardo Carletti.«Defiscalizzazione per le aperture di nuove attività commerciali in centro storico e misure ‘speciali’ per l’occupazione del suolo pubblico che possano agevolare le strutture esistenti e resistenti del centro storico». Questo chiedono i commercianti ad alta voce. E il Comune ha espresso il suo impegno a trovare soluzioni, sentiti gli uffici tecnici competenti in materia, per presentare una proposta di fattibilità economica al fine di alleggerire alcuni costi sulle spalle dei commercianti. Per l’assessore Carletti «c’è unità di intenti per il rilancio del centro storico, nonostante nuovi trend quali gli acquisti online ci mettano di fronte a problematiche contro le quali poco si può». Carletti ha poi citato progetti importanti e di ampio respiro per la città come Piazza Burri e la riapertura del centro termale di Fontecchio. Ma i commercianti, oltre a ciò, avanzano altre richieste, che vanno dai parcheggi, al traffico aperto nella zona ztl. E al grido di aiuto dei commercianti, è seguito anche quello di alcuni residenti che hanno denunciato il degrado della città. Lo stesso presidente di Confcommercio Smacchia ha affermato: «Occorre un percorso di rinascita attraverso l’attivazione di un fronte comune».

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