Deceduto l’artista Umberto Raponi: il cordoglio della comunità magionese

MAGIONE – Anche la comunità magionese si unisce al grande cordoglio della moglie, l’artista Luciana Bartella, di tutti i familiari e dei tanti amici, per la scomparsa dell’artista Umberto Raponi. Nato a Foligno nel 1934, Raponi e la moglie avevano scelto proprio il comune di Magione, in particolare la frazione di San Feliciano, come luogo di elezione. La loro casa, da cui si gode un bellissimo panorama sul lago Trasimeno da ambedue molto amato, era studio e abitazione oltre che spazio di accoglienza per chiunque desiderasse conoscere la loro opera.

Proprio per lo stretto legame con la vita culturale magionese il Comune di Magione decise, nel 2017, di conferire ai due artisti la cittadinanza onoraria. Si ricordano, tre le numerose iniziative organizzate nei diversi spazi culturali di Magione, l’edizione 2009 di “Poesia nei cortili: la libertà della parola”; la mostra antologica Contaminazioni Ludens del 2014 alla Torre dei Lombardi, la personale di Opere grafiche al Museo della Pesca, la mostra internazionale di Mail art nell’ambito della quarta edizione del Festival delle Corrispondenze, passando per i numerosi reading di poesie, aforismi, epigrammi, nonsense.

Con l’ironia che lo contraddistingueva così raccontava sé stesso: “Grafico, incisore, Visual Designer, Umorista, grafico, ceramista, bricoleur, poeta, giornalista a suo modo, editore di sé stesso, osservatore di nuvole, abitatore di campagna, Umberto Raponi è considerato da molti “uno che fa troppe cose”. Da pochi altri, invece, è continuamente incoraggiato a migliorare la sua tuttologia. Sulla qualità del fare il giudizio è sempre stato controverso, ma dagli inizi degli anni Ottanta si è stabilizzato su valori che potremo definire di “accettabile qualità”.
Dalla seconda metà degli anni Cinquanta, ha prodotto un’infinità di cose che hanno a che fare con le Arti Visive, tutte motivate da un forte spirito di ricerca e curiosità intellettuale. Personalità complessa, artista eclettico, indipendente, libero, provocatorio, disturbatore, ludico, trasgressivo, autoironico, ossimoro, stravagante, autotrainante, trasversale, diagonale (qualche volta parallelo).
Umberto Raponi vanta di non essere mai stato adottato da galleristi e mercanti in fiera, né di aver conosciuto l’adozione o l’affido permanente presso famiglie di critici d’arte.”

Il sindaco Giacomo Chiodini ne ha così ricordato la figura: “Umberto Raponi è stato artista poliedrico, grafico e creativo tra i più influenti della sua generazione. Intellettuale raffinato e ironico, ha segnato, in sodalizio con la moglie Luciana Bartella, larga parte del panorama artistico umbro a cavallo tra il Novecento e il nuovo secolo. Era amico del Trasimeno e di Magione. Ci mancherà moltissimo. Ci stringiamo con amicizia e affetto alla moglie Luciana e a tutta la famiglia.”

 NOTE BIOGRAFICHE

Umberto Raponi ha precocemente affiancato alla docenza presso le più importanti istituzioni artistiche perugine una vasta e qualificata attività espositiva, partecipando alle più importanti rassegne nazionali e internazionali, tra cui la IX Quadriennale d’arte di Roma e la XXXIII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, dove fu invitato con una personale di incisioni. Numerose le mostre in Italia e all’estero: Spoleto, Perugia, Firenze, Roma, Bologna, Milano, Madrid, Asburgo, Kissing, New York. Promotore ed animatore di cantieri artistici dalle ampie ricadute civili, la sua ricerca espressiva si muove dal Realismo all’Informale, dall’Arte Astratta allo Strutturalismo geometrico, dall’Arte programmata alla Conceptual Art. Da sempre animato da irrequieto spirito di ricerca visiva e ludica, è tra i primi in Umbria ad interessarsi di poesia concreto-visiva, nuova scrittura, mail art (con mostre in Europa e negli Stati Uniti), video art e bricolage art. Autore di numerosi libercoli e esercizi letterari, è stato accademico di merito dell’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia.