Dialogo interculturale, Porzi a Venezia: “Europa come ponte per la pace”

PERUGIA – “La pace è un’utopia possibile per la quale vale la pena di impegnarsi”. Così la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi, che ha partecipato a Venezia, anche in qualità di presidente Calre (Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali europee), alla conferenza ‘Venezia ponte di Pace tra Oriente e Occidente: l’utopia di una integrazione possibile’, svoltasi presso l’Aula Tafuri di Palazzo Badoer dell’Università Iuav di Venezia.

“Venezia – ha detto la presidente Porzi – è e vuole essere, attraverso la Conferenza Internazionale, il simbolo di un dialogo e di un’assunzione di responsabilità nei confronti del Mediterraneo. Venezia può essere la paladina del Mediterraneo, ma l’Italia intera – ha proseguito la presidente Porzi – essendo un Paese con 8mila chilometri di coste, può e deve restare determinante e vero e proprio ‘ponte’ di collegamento tra Europa occidentale, Balcani e Medio Oriente. È il dialogo, esercitato attraverso l’integrazione, la mediazione e la conoscenza, ad essere necessario e fondamentale”.

“In questo contesto – ha spiegato la presidente Porzi – vanno rafforzate tutte le occasioni di dialogo, confronto e incontro. Bene ha fatto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a parlare della cosiddetta ‘Via della Seta’ come di una ‘strada a doppio senso, dove far transitare non solo commercio, ma talenti, idee e conoscenze. Ma utilissime, in questo senso, sono anche le occasioni che come Calre stiamo promuovendo per la conoscenza, tra i giovani, delle Istituzioni europee. L’Europa è infatti poco conosciuta, ma foriera di grandissime opportunità di crescita e di formazione che non possiamo buttare a mare, in nome della paura delle diversità”.

“L’esempio a cui dobbiamo tendere è quello di Antonio Megalizzi, il giovane ucciso nell’attentato di dicembre scorso a Strasburgo, ma che lavorava ad Europhonica, un format radiofonico internazionale che unisce sei Stati e oltre 90 radio universitarie coinvolte: una rete giovane, dinamica e internazionale. Perché – conclude la presidente Porzi -, proprio come diceva Antonio, dobbiamo sentirci prima di tutto europei e difendere le libertà che l’Europa ci dà, facendoci portavoce di questa fortuna”.