Elezioni, centrodestra a valanga in tutti i collegi. Boom 5 Stelle. Collasso Pd. Nevi: “C’era bisogno di voltare pagina”

PERUGIA – Che la sconfitta fosse nell’aria era chiaro, che il risultato si trasformasse in una Caporetto su tutta la linea lo era di meno. Il Partito democratico, tradizionalmente partito di governo in Umbria, si sveglia travolto da uno dei risultati peggiori della sua storia. Sconfitta pesantissima per i Democratici umbri che, pur attestandosi su una percentuale più alta di quella nazionale, non riescono a piazzare neanche uno dei candidati dei collegi, tutti schiacciati dal vento leghista e pentastellato.

E’ il caso di Giacomo Leonelli contro Emanuele Prisco nel collegio di Perugia. Leonelli è quello che resta in gioco di più, ma resta distanziato di 9mila voti dal collega di centrodestra. Non gli basta il lago Trasimeno, dove pure tiene qualche roccaforte. La batosta arriva da Perugia, sotto di 4mila voti.

Il sottosegretario Gianpiero Bocci cade sotto l’onda lunga leghista. Riccardo Augusto Marchetti lo stacca di quasi ventimila voti, Marchetti sta a 66mila voti, e Gino Di Manici Proietti arriva secondo. Qui influisce la caduta di fortini che sembravano difficili da espugnare come Città di Castello (Marchetti al 40 per cento), Gubbio (vincono i 5Stelle con 7.200 voti, duemila più di Bocci) e Foligno (classifica con Marchetti – Di Manici e Bocci).

A Terni il risultato era più scontato, viste le difficoltà dem e viste anche le anticipazioni dei sondaggi. Tra Raffaele Nevi, il consigliere regionale di Forza Italia che si prepara a sbarcare a Montecitorio, e Cesare Damiano, ex ministro paracadutato in Umbria, ci sono più di 10 punti percentuali. Il secondo è ovviamente il M5S.

Al Senato la situazione non è molto diversa. Franco Zaffini (Fdi – cenrodestra) è avanti un po’ ovunque, compreso Città di Castello e insegue a Umbertide, dove Giampiero Giulietti è stato sindaco per dieci anni. Donatella Tesei (Lega – centrodestra ) vince a valanga per il seggio di Terni.

Da attendere ancora per capire chi passerà dei candidati del proporzionale. Per il Pd sembrano sicuri solo Anna Ascani e il primo del Senato che, se Renzi dovesse optare per Firenze, andrà a Nadia Ginetti.

Le reazioni: arriva anche: “Ho appena scritto un messaggio a Emanuele Prisco, al quale ho fatto le mie congratulazioni per la vittoria nel collegio di Perugia 1, dove ero candidato all’uninominale”, dice Giacomo Leonelli. “Non nascondo che questo voto lascia una terribile amarezza sia politica che personale. L’ondata populista ha travolto anche l’Umbria e sarà compito delle forze che sono risultate vincitrici tentare di dare un governo al paese.  In questa campagna elettorale abbiamo parlato con tutti, ci siamo confrontati davvero con tanti cittadini costruendo decine e decine di incontri in tutto il territorio, nella convinzione che solo il dialogo e la proposta potesse aiutare a costruire il consenso sulle nostre idee. Ma non è servito. Abbiamo pagato a caro prezzo una flessione nazionale vistosa e preoccupante, senza riuscire a far penetrare nel dibattito elettorale i nostri argomenti e progetti sull’Umbria e sul futuro del nostro territorio.
Agli amici che ci hanno supportato, agli iscritti che hanno lavorato in maniera dura, voglio mandare un caloroso grazie per il loro sostegno, per il loro impegno.
Questo voto ci impone una doverosa riflessione. Per il Partito Democratico, anche in Umbria, si apre una nuova fase politica. Ci sarà il tempo di analizzare tutto. Ma lo si farà coinvolgendo la nostra base e condividendo le scelte. La forza democratica di questo partito rimane intatta”.

“L’affermazione del centrodestra in Umbria – scrive Raffaele Nevi – è una vittoria politica che sancisce un autentico fatto storico. Le urne ci consegnano un successo netto e indiscutibile di tutti i collegi di Camera e Senato, a testimonianza di come questa regione avvertisse l’assoluta esigenza di voltare pagina rispetto a tanti anni di infruttuosa presenza dei governi di centrosinistra. La fiducia, con il 37,45% dei consensi, che gli elettori del collegio uninominale Umbria 3, per la Camera dei deputati, mi hanno accordato mi riempe di orgoglio, ma al tempo stesso mi carica di una responsabilità assoluta, quella di rappresentare al meglio le istanze di questi territori sui banchi del Parlamento italiano. Questo mese di campagna elettorale mi ha portato a toccare con mano anche le realtà sociali, imprenditoriali, economiche più lontane, sono stati giorni intensi in cui sono venuto a contatto con migliaia di persone, ascoltando le esigenze della vita reale, da Terni a Todi, da Spoleto a Orvieto, passando per Amelia e Narni. Ho ascoltato e proposto idee e programmi, un esercizio reciproco che voglio mandare avanti per l’intera legislatura che mi vedrà impegnato nel ruolo di deputato. Senza scadere nella retorica o nelle frasi fatte, interpreterò il mandato affidatomi dagli elettori come ho sempre fatto: con la massima responsabilità istituzionale, facendomi portavoce di un’intera comunità, anche e mi viene da dire soprattutto, di coloro che legittimamente ieri, domenica 4 marzo 2018, hanno affidato il loro consenso a un altro schieramento politico. Da questo momento in poi, a campagna elettorale terminata, deve prevalere, senza alcun tentennamento, il bene dell’Umbria e del territorio che sono chiamato a rappresentare. Con le forze politiche che naturalmente mi sostengono e con la proposta sia critica che costruttiva di tutti gli altri schieramenti politici, mi presenterò sugli scranni della Camera dei deputati con un solo obiettivo: dare un corso nuovo e positivo alle nostre città, alla nostra economia, a tutti i territori per far sì che la nostra Umbria e questa parte del sud della regione possa iniziare a esercitare un ruolo di primo piano sui tavoli nazionali. Insieme siamo chiamati a costruire un futuro diverso, che sappia interpretare le esigenze della gente e cogliere le opportunità che i mercati internazionali offrono. Fin da questo momento invito tutti, dai semplici cittadini, agli imprenditori, fino ai colleghi della politica ad avviare assieme a me un percorso di reciproco ascolto e proposta. Infine, è doveroso rivolgere un pensiero di ringraziamento a tutti gli amici che in questa intensa campagna elettorale mi hanno quotidianamente supportato. E poi un grazie enorme va alla mia famiglia, il vero valore aggiunto di ciò che sono come uomo e come politico”.

“Bisogna avere l’onesta intellettuale di riconoscere quando c’è una sconfitta, una sconfitta grave”: così Cesare Damiano, il candidato del centrosinistra alla Camera nel collegio uninominale Umbria 3 Terni, terzo con il 25,5% dei voti, dietro a Raffaele Nevi di FI e Lucio Riccetti, M5S. In merito ai risultati del Pd, Damiano parla di “una vera e propria debacle”. “Che – spiega – ci costringerà a fare una riflessione profonda”. A compierla, sempre a detta di Damiano, devono essere innanzitutto “i vertici del partito” nazionale. “Questo – conclude il candidato del centrosinistra – è un ulteriore trauma, dopo quello del referendum, che ha bisogno di un cambio di rotta da parte di tutti”.

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