Fabriano in Umbria, il consigliere regionale Smacchi dice no

GUBBIO – Fabriano in Umbria con un referendum. La pazza idea prende piede ma, dopo un’intervista del presidente di Confcommercio di Fabriano,  il consigliere regionale Andrea Smacchi dice no.  “Ho letto con attenzione” – dichiara Smacchi – le parole del Presidente di Confcommercio di Fabriano il quale ha lanciato l’idea di un referendum popolare da attivare tramite una raccolta di firme per far esprimere i cittadini del Fabrianese sull’intenzione di rimanere nelle Marche o di passare in Umbria, a causa del progressivo depotenziamento dell’ospedale di Fabriano, della perdita del tribunale, dei tanti sportelli chiusi negli ultimi tempi”.

Credo – continua Smacchi – “che con l’imminente apertura dell’intero tratto della Perugia – Ancona i rapporti tra Marche e Umbria potranno migliorare in maniera esponenziale creando tutti i presupposti per una maggiore integrazione tra territori orograficamente molto simili e creando le condizioni per servizi sempre più di qualità al di là dei confini amministrativi. In questo quadro però” – prosegue Smacchi – “appare inutile e anacronistica la provocazione fatta dal Presidente di Confcommercio Fabriano, in quanto ormai nella erogazione dei servizi si ragiona e si programma in un ottica di macroregione e di area vasta. Solo in questo modo i territori e le città più marginali delle nostre due piccole Regioni potranno avere dei vantaggi a livello di investimenti e di servizi”.

E’ inoltre importante ricordare – conclude Smacchi – come le Regioni Umbria e Marche sono in prima fila nella richiesta al Governo di maggiori forme e condizioni di autonomia economica, fiscale e legislativa su materie di fondamentale importanza per lo sviluppo dei nostri territori e per la qualità dei servizi quali: la tutela del paesaggio e dei beni culturali, il sistema della formazione e dell’istruzione, la gestione della sanità, la prevenzione sismica e le infrastrutture”.

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