Fiom Cgil Perugia, Pampanelli confermato segretario generale

PERUGIA – Simone Pampanelli è stato confermato nel ruolo di segretario generale della Fiom Cgil di Perugia, il sindacato dei metalmeccanici che conta quasi 4000 iscritti sul territorio provinciale. L’elezione è avvenuta al termine dei lavori del VI congresso dell’organizzazione che si è svolto a Perugia con un platea di 102 delegati e con la partecipazione, tra gli altri, di Filippo Ciavaglia, segretario generale della Camera del Lavoro di Perugia, e di Gianni Venturi, della Fiom Cgil nazionale. Pampanelli ha ricevuto 58 voti a favore su 60 votanti con una scheda bianca e un voto contrario.
Nella sua relazione il segretario ha ricordato le numerose crisi industriali che la Fiom ha dovuto affrontare negli ultimi anni e che restano aperte, dalla J.P. industries alla TFA, dalla Trafomec alla Ims, dalla Isotta Fraschini alla Nardi. “In queste vertenze abbiamo avvertito la difficoltà delle istituzioni a dare una risposta non solo difensiva e di tampone – ha osservato Pampanelli – Si è persa la visione generale della nostra comunità rispetto alle politiche industriali ed economiche. Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, infatti, – ha ricordato il segretario Fiom – hanno rilanciato una nuova fase di politiche tese a disegnare un nuovo modello di sviluppo della regione”.
Importante, poi, il passaggio di Pampanelli sul tema (attualissimo) della sicurezza e dei morti sul lavoro, in forte aumento in Umbria: “Si muore di appalti e subappalti, si muore di lavoro nero e precario o costretti a lavorare in condizioni di rischio perché sottoposti al ricatto occupazionale – ha detto Pampanelli – Si muore di troppo lavoro o perché il lavoro non c’è. Si muore in acciaieria, come nei campi”. “E – secondo il segretario Fiom – c’è un filo rosso che collega i morti in fabbrica a quelli del ponte Morandi a Genova, che passa dai terreni di Rosarno per giungere ai migranti che solcano il Mediterraneo: si chiama profitto”.
In conclusione del suo intervento Pampanelli ha voluto richiamare la recente Marcia della Pace Perugia-Assisi, alla quale hanno partecipato decine di migliaia di donne e uomini. “I colori, le bandiere, i canti di migliaia e migliaia di persone che camminano verso la rocca di Assisi, questo siamo noi. Siamo il popolo in piazza a Milano contro odio e razzismo. Siamo il popolo di Riace e Rosarno. Siamo tutte le piazze che in questi anni la Fiom ha riempito per il lavoro, l’uguaglianza e la giustizia. Noi siamo un bracciante di Cerignola che non si sottomette alla miseria, che dalla sua terra arsa organizza il cambiamento. Noi siamo Di Vittorio, noi siamo la Cgil”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.