“Il Fatto Quotidiano” sulla mutazione della Terni industriale

TERNI – Uno spaccato di storia della città, di vita, che dal 1884 arriva ad oggi. Il Fatto Quotidiano ospita sulle sue pagine la fotografia di Terni nel mezzo della crisi. Rende protagonisti anziani, giovani, e l’azienda tedesca che è stata ed è tutt’ora pilastro fondante di quella storia: l’Acciaieria.

Quest’ultima, cuore pulsante del lavoro da  quasi 150 anni. E se a fine 1800’, quella enorme fabbrica contava più di 10.000 operai, oggi qualcosa è cambiato.

E’ cambiato il mercato, è cambiato lo stile di vita, e soprattutto sono cambiate le persone. Oggi in azienda lavorano poco più di 2.000 operai.

Prima, racconta nell’articolo Roberto che ha 80 anni, “Era un onore far parte del gruppo e la salute era l’ultima cosa. Non sapevamo niente delle polveri, o delle possibili problematiche di salute che potevano insorgere da un momento all’altro”.  Insomma la salute era un lusso, la priorità era il lavoro.

Oggi invece sono i giovani a prendere il posto dei loro nonni, genitori.

E oggi la realtà è diversa.

Quei giovani, che ogni mattina indossano la tuta blu, pensano alle loro famiglie ma soprattutto alla loro salute, alla salute dei loro figli.

Perché il problema ambientale c’è ed è forte. Il Fatto Quotidiano lo fa emergere in tutta chiarezza.

Ma si cerca anche qualcos’altro da fare, quando si chiudono gli occhi e si immagina il futuro. Ci sono giovani che fuggono da Terni, perché la città non offre altro che le Acciaierie. Sembra quasi vietato sognare un futuro diverso senza acciaieria.

E questa sensazioni è palpabile.

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