Il popolo delle bici non si ferma alla revoca dell’ordinanza

La Lega a capo della città da ormai sei mesi.

In questi 180 giorni di amministrazione, non solo sono cambiati partiti a capo e sindaco – Da Di Girolamo della sinistra a Latini della Lega – ma è cambiata anche la città.

La Terni che si sveglia la mattina è una Terni che vuole avere voce in capitolo.

Esempio plateale è stata la vittoria sull’ordinanza decoro, che ha costretto il primo cittadino a ripensarla e poi a revocarla.

Il popolo delle bici ha ottenuto così una vittoria.

E quel popolo, non rimane adesso fermo a braccia conserte ad aspettare che le cose cambino.

In una lettera indirizzata direttamente a Latini, mette nere su bianco alcune questioni – che saranno – avvertono – osservate a vista.

“Questa città – scrivono dal Comitato libero che si è creato – sarà una città “decorosa” quando i morti di tumore non ci faranno più scalare le classifiche italiane, quando in questo territorio le polveri sottili saranno sensibilmente diminuite e i siti inquinati bonificati.

Questa città sarà una città “decorosa” quando sarà di nuovo capace di creare opportunità di lavoro per i suoi abitanti e per i suoi giovani”.

I ternani insomma vogliono giocare un ruolo attivo da oggi in poi.

Lasciando da parte la rassegnazione che negli ultimi anni ha preso il posto della voglia di cambiare le cose.

“Questa città sarà una città “decorosa” quando avrà di nuovo una vita culturale degna di chiamarsi tale e un teatro che si rispetti.

Questa città sarà una città “decorosa” quando svilupperà una politica seria volta alla conservazione dei beni culturali e delle emergenze storico-artistiche oltre che al rispetto del tessuto urbanistico, evitando scempi architettonici inutili ed antiestetici”.

Il Comitato – consapevole dei pochi soldi in cassa – vuole che l’amministrazione Latini non perda di vista queste priorità, capisaldi – tra l’altro – del programma leghista sotto elezioni.

L’avvertimento che si legge alla fine della lettera, funge quasi da monito per Latini: “Sappiate che non staremo a guardare, e la prossima volta saremo di più, molti di più.

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