Le Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria chiedono più attenzione al consiglio regionale

 

PERUGIA – Porre all’attenzione di tutto il Consiglio regionale le criticità presenti nei territori, chiedere una incisiva azione di sistema, rafforzare le reti stabili che ogni giorno garantiscono servizi essenziali al turista appassionato di enogastronomia.

Con questi obiettivi il circuito regionale delle Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria lancia un vero e proprio appello a tutti i consiglieri regionali affinché sia data nuova centralità all’azione delle Strade, nate proprio da una legge regionale nel 2002 e operative nel settore del turismo del vino e dell’olio: una rete virtuosa “ante litteram” che ancora oggi tiene insieme oltre 400 soggetti tra istituzioni, aziende di produzione, della ricettività, della ristorazione e dei servizi.

Ecco il testo della lettera inviata a tutti i Consiglieri:

“Da alcuni anni le Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria stanno attraversando un periodo di incertezza legata al mutato scenario normativo e alla contrazione della dotazione finanziaria, che si riflette inevitabilmente sulla operatività e sulla continuità delle azioni di marketing e promozione territoriale.

E’ fondamentale e non più rinviabile ridefinire il ruolo, aggiornare e rifinanziare la legge regionale 18/2002 (istitutiva delle Strade), prevedendo anche risorse minime per il funzionamento che consentirebbero a questo articolato circuito pubblico/privato di sostenere con più forza il movimento turistico legato al vino, all’olio e ai prodotti agroalimentari: un segmento in forte crescita a livello nazionale (dati: XIV° Rapporto sul turismo del Vino in Italia di Città del Vino e 1° rapporto sul turismo enogastronomico Università Bergamo, World Food Travel Association) che, soprattutto in una regione come l’Umbria, può rappresentare un volano fondamentale per una crescita in termini di valore e non solo di volume complessivo;

Si rischia, lasciando indeterminato lo status quo, di incrinare una esperienza virtuosa e di indebolire ulteriormente un modello di sviluppo e promozione  consolidato e riconosciuto, legato trasversalmente a “temi” strategici dell’offerta turistica regionale, proprio nel momento in cui si assiste alla massima crescita del fenomeno dell’enoturismo e cresce, contestualmente, il bisogno di servizi di qualità offerti in maniera strutturata e continuativa.

In questo senso le quattro Strade del Vino e la Strada Regionale dell’Olio sono una risorsa regionale da sfruttare più e meglio. Esse rappresentano un unicum di aziende virtuose e di amministrazioni locali sensibili, che associano in tutta la Regione più di 400 soggetti, tra istituzioni, aziende agricole, frantoi, ricettività alberghiera e rurale, ristorazione e servizi, costituendo una delle più grandi realtà operative in questo settore;

Tengono insieme il mondo produttivo agricolo e quello del turismo e rappresentano, anche attraverso il Coordinamento regionale, operativo dal 2008, l’Umbria nel suo complesso.

Hanno maturato una esperienza importante e costruito professionalità, reti di collaborazione e possono contare su una conoscenza capillare del territorio, che è oggi fattore competitivo;

Oltre alla gestione di eventi, alla promozione e alla costruzione di un prodotto turistico organico nel settore dell’enogastronomia, svolgono una funzione essenziale di accoglienza nei territori, grazie agli uffici di informazione turistica presenti a Torgiano, Montefalco, Passignano, e Trevi, integrando e rafforzando l’azione degli IAT presenti solo nei centri maggiori. Tutte le Strade del Vino e dell’olio garantiscono inoltre la qualità complessiva dell’accoglienza attraverso regolamenti e standard specifici per ogni attività.

Per tutti questi motivi, e alla luce di una oggettiva difficoltà di operatività dettata da un affievolimento del ruolo riconosciuto alle “Strade” e alla già ricordata contrazione di risorse che si è accentuata con la fine della vecchia programmazione comunitaria, che si unisce alle criticità finanziarie dei piccoli Comuni che fanno parte dei circuiti, si chiede una tempestiva azione a salvaguardia di questo importante strumento di promozione e di servizio.

Si evidenzia che proprio dall’Umbria è partito lo stimolo che ha recentemente portato alla costituzione del Coordinamento Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori d’Italia, che ha raggruppato 85 esperienze operative dal Trentino Alto Adige alla Sicilia, proprio per rafforzare il ruolo e l’operatività del circuito delle “Strade” a livello nazionale.”

Hanno sottoscritto la lettera:

Paolo Morbidoni, Presidente Coordinamento Strade del vino dell’Olio dell’Umbria e Portavoce Nazionale del Coordinamento Strade Vino, Olio e Sapori; Serena Marinelli, Presidente Strada del Sagrantino; Sergio Falaluna, Presidente Strada dei Vini del Cantico; Luigi Pietrangeli, Presidente Strada dei Vini Etrusco Romana, Sabina Cantarelli, Presidente Strada del Vino Trasimeno.

Marcello Nasini, Sindaco di Torgiano, Donatella Tesei, Sindaco di Montefalco, Giuseppe Germani, Sindaco di Orvieto, Bernardino Sperandio, Sindaco di Trevi; Moreno Landrini, Sindaco di Spello; Roberto Ferricelli, Sindaco di Piegaro; Maria Pia Bruscolotti, Sindaco di Massa Martana; Francesco Bennicelli, Sindaco di Collazzone; Sergio Batino, Sindaco di Castiglion del Lago, Luigi Maravalle, Sindaco di Ficulle; Francesco de Rebotti, Sindaco di Narni; Andrea Pensi, Sindaco di Gualdo Cattaneo; Annarita Falsacappa, Sindaco di Bevagna; Sauro Basili, Sindaco di Allerona; Daniele Longaroni, Sindaco di Castel Viscardo; Giacomo Chiodini, Sindaco di Magione; Marcello Bioli, Sindaco di Giano dell’Umbria; Valter Stoppini, Vicesindaco di Assisi, Michele Fioroni, Assessore al Marketing Territoriale del Comune di Perugia, Claudio Ranchicchio, Assessore al Turismo Comune di Todi, Maria Cristina Canuti, Assessore al Turismo Comune di Deruta; Franco Massucci, Assessore al Turismo Comune di Bettona; Francesca Filippetti, Assessore al Turismo Comune di Marsciano.

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