Lungarotti Rubesco, il Riserva Vigna Monticchio 2012 conquista il secondo miglior vino rosso italiano e primo autoctono

PERUGIA – Il vino rosso umbro sale sul podio della classifica dei Top 100 realizzata da Gentleman, periodico di Class Editori che ogni anno elabora i punteggi delle più autorevoli guide nazionali (Gambero Rosso, Vitae, Luca Maroni, Bibenda, Daniele Cernilli e Veronelli). A rendersi protagonista di questo importante riconoscimento è la cantina umbra Lungarotti con il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2012 che festeggia i 50 anni della Doc Torgiano, posizionandosi al secondo posto tra i vini rossi e primo d’Italia come vitigno autoctono. Secondo la graduatoria pubblicata di recente e curata da Cesare Pillon ed Emanuele Elli, il Vigna Monticchio 2012 ha raggiunto punteggi di eccellenza in tutte le 6 guide selezionate: Tre Bicchieri per il Gambero Rosso; 4 Viti per Vitae (Ais); 98 punti per l’Annuario dei migliori vini italiani di Luca Maroni; 5 Grappoli per Bibenda; 96 punti della Guida Essenziale ai Vini d’Italia di Doctor Wine (Daniele Cernilli); Super Tre Stelle della Guida Oro I Vini di Veronelli. Da 7 anni consecutivi nella top 10 dei vini più premiati d’Italia, l’etichetta simbolo di Lungarotti è stappata in 50 Paesi nel mondo. Il vino umbro, di solida struttura, presenta un colore rubino profondo e profumo complesso che ricorda la marasca e la mora, delicati richiami alla violetta e leggere note mentolate e finale speziato. Di grande concentrazione, fruttato e leggermente balsamico, ha tannino morbido e vellutato, finale lungo e persistente. Tutte caratteristiche che hanno permesso a questo vino di ottenere questo risultato. Il Rubesco Vigna Monticchio (Torgiano Rosso Riserva Docg) proviene dal cru ‘Vigna Monticchio’: 12 ettari sulla sommità delle colline di Brufa, a circa 300 metri di quota. È prodotto da uve Sangiovese macerate sulle bucce per circa 20 giorni, maturato un anno in botte grande e in barrique e infine affinato vari anni in bottiglia. Per la sua complessità è atto a un invecchiamento medio di 30‐35 anni. Oltre alle tenute di Torgiano e Montefalco, che sommano 250 ettari di vigneto (circa 2,5mln di bottiglie all’anno), la famiglia Lungarotti è attiva su tutta la filiera del vino, con la Fondazione Lungarotti e i Musei dell’olio e del vino (quest’ultimo definito “il migliore in Italia” dal NY Times) e i casolari dell’agriturismo Poggio alle Vigne.

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