Nocciola Tonda Francescana ‘sposa’ il Bacio Perugina: firmato l’accordo per la sperimentazione industriale

PERUGIA – Sostenere la creazione di una filiera agroindustriale per valorizzare la produzione, in Umbria, della nocciola della varietà “Tonda Francescana” e creare le basi, con un percorso di analisi e sperimentazione, di una futura partnership con la Perugina.

Va in questa direzione l’accordo siglato questa mattina, nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, nel Complesso Monumentale di San Pietro.  Il documento è stato sottoscritto fra Università degli Studi di Perugia (titolare della registrazione della Tonda Francescana – Corylus avellana L.) rappresentata dal delegato per i Brevetti, innovazione e Trasferimento tecnologico Loris Nadotti, Fondazione per l’Istruzione Agraria di Perugia (licenziataria della varietà vegetale) con il Vice PresidenteFrancesco Panella, Confindustria Umbria con il Presidente Antonio Alunni, Nestlé Italiana S.p.A., con Marco Muratori, CIA Agricoltori Italiani dell’Umbria con il Presidente Matteo Bartolini, Confagricoltura Umbria con la Vice Presidente Anna Ciri, Coldiretti Umbria con Albano Agabiti, l’organizzazione di produttori Cerere Soc.Coop. con il presidente Riccardo Calcagni, e la società di prima trasformazione V.  Besana S.p.A. con il presidente Giuseppe Calcagni.

Ciascuno dei partner coinvolti svolgerà un ruolo decisivo per arrivare alla produzione di una quantità di nocciole della varietà vegetale denominata “Tonda Francescana – Corylus avellana L.” tale da consentire a Nestlé una sperimentazione industriale nella produzione del Bacio.

La fase di sperimentazione industriale è prevista in due fasi: entro il 2020 procedere all’analisi di qualità ed entro il 2023 eseguire i test organolettici ed industriali dalla tostatura al prodotto finito.

“Oggi si concretizza – ha detto Antonio Alunni, Presidente di Confindustria Umbria – ciò che la nostra Associazione stimola e continua a considerare come priorità assoluta: realizzare una politica industriale di medio e lungo termine che impegni il territorio per un arco temporale importante. In questa occasione per raggiungere l’obiettivo c’erano tutti gli elementi: una esigenza industriale, una realtà multinazionale che ha a Perugia uno degli stabilimenti di punta e che continua a credere nel territorio, una Università capace di fare ricerca e di realizzare risultati tangibili e, infine, un contesto che ha favorito l’unione degli interessi tra i produttori e distributori. Quello di oggi è un esempio che dovremo cercare di moltiplicare. Parlare di trasferimento tecnologico e di convergenza di interessi deve essere un metodo di lavoro sempre più diffuso e costante”.

“Siamo orgogliosi – ha sottolineato Marco Muratori direttore stabilimento Perugina – di prendere parte a questa iniziativa di valorizzazione del Made in Italy” ha dichiarato Marco Muratori, direttore dello stabilimento Perugina di San Sisto. “Il nostro legame con il territorio ha radici storiche e per questo siamo convinti che Perugina possa contribuire concretamente al progetto in collaborazione con l’Università di Perugia e tutti gli altri enti coinvolti. Crediamo che la ‘Tonda Francescana’ possa rappresentare il giusto connubio con il Bacio che da sempre si fa portavoce dell’italianità, esportando in tutto il mondo il brand e i prodotti Perugina. Ci auguriamo che questa collaborazione possa portare un ulteriore contributo al territorio umbro, in cui lavoriamo all’insegna della sostenibilità sull’intera filiera”.

“Dopo trent’anni la nocciola Tonda Francescana è uscita alla ribalta – ha evidenziato il vice presidente della Fondazione Francesco Panella – È stata notata non solo dai ricercatori, ma anche da una realtà industriale importante come Nestlè. È un momento cruciale: l’Ateneo umbro ha inventato una varietà umbra per un’industria fortemente legata al nostro territorio, offrendo un’opportunità significativa al settore produttivo”.

“Si tratta di un avvenimento importante, considerato che l’Università ha come compito istituzionale, accanto a quello della didattica e della ricerca anche la Terza Missione, per favorire l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza – ha sottolineato il professor Loris Nadotti, delegato per i Brevetti, innovazione e Trasferimento tecnologico ha partecipato in rappresentanza del Rettore Franco Moriconi che per motivi istituzionali non è potuto intervenire – Questo per contribuire in maniera concreta allo sviluppo economico del territorio. Gli uffici del nostro Ateneo che si occupano di questo ambito, coordinato dalla dottoressa Pandolfi, tutti i giorni si confrontano con richieste che vengono dalle imprese. Ci auguriamo che queste richieste siano sempre più numerose e di trovare un modo corretto ed efficace di comunicare con il mondo della produzione”.

“Il progetto è molto interessante e coinvolge tutti gli attori della filiera – ha ricordato Anna Ciri, Vice Presidente di Confagricoltura Umbria – la nostra Associazione sposa tutte quelle attività che abbiano l’obiettivo di dare valore alla produzione agricola. In questa occasione si tratta, inoltre, di una filiera completamente umbra alla quale quindi aderiamo con particolare orgoglio. Apprezziamo che si parli di obiettivi di lungo termine e condivisi anche con il mondo industriale che rendono più agevole il raggiungimento del risultato”.

“È motivo di orgoglio – ha aggiunto Matteo Bartolini Presidente di CIA Agricoltori Italiani dell’Umbria –  sostenere questo progetto di sviluppo della filiera della nocciola che, ispirato da una domanda di mercato sempre crescente e da un prodotto iconico famoso in tutto il mondo come il Bacio Perugina, è riuscito ad individuare nelle produzioni locali e quindi negli agricoltori umbri l’energia vitale necessaria a ricostruire quel legame tra ricerca scientifica, agricoltura e produzione industriale, che ha sempre fatto del “Made in Italy” il biglietto d’ingresso del nostro Paese nei mercati internazionali”.

“La tutela di questa varietà vegetale rappresenta un esempio eccellente di valorizzazione della ricerca in ambito accademico, che ha delle grandi potenzialità di ricadute sul nostro territorio e che ha anche una prospettiva internazionale di valorizzazione”, ha aggiuntoPiera Pandolfi responsabile dell’Area Progettazione, Valorizzazione e Valutazione della Ricerca dell’Ateneo di Perugia, evidenziando l’importanza del partenariato creatosi fra Università, Fondazione, Confindustria, Nestlè.

Intervenuti anche il professor Agostino Tombesi e la dottoressa Daniela Farinelli che, insieme al dottor Mirco Boco sono stati gli ‘inventori’ della nocciola tonda Francescana.

Tombesi e Farinelli, nei loro interventi, hanno spiegato l’iter di una ricerca iniziata trent’anni fa, partendo dall’incrocio di due varietà, la Tonda Giffoni e la Tonda Romana, per giungere poi, attraverso un processo di affinamento e selezione, alla Nocciola Tonda Francescana, brevettata a livello europeo dall’Ateneo di Perugia. Varietà che si contraddistingue per la sua alta produttività, per l’adattabilità all’ambiente e per le caratteristiche che la rendono idonea ad essere utilizzata nel processo industriale.

Un prodotto di successo: la Nocciola Tonda Francescana è stata infatti inserita nel Catalogo Mondiale come nuova varietà.

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