Perugia, cerimonia di intitolazione della piazzetta del Porcellino

“L’intitolazione di un luogo è sempre importante, ma qui assume un rilievo particolare perché da non luogo è diventato un punto di riferimento significativo per una comunità. L’amministrazione è felice di muoversi quando è evidente la volontà di un territorio di riscoprire le sue radici e identità”. Così Edi Cicchi, assessore ai servizi civici, questa mattina si è espressa in rappresentanza del Comune di Perugia in occasione della intitolazione della piazzetta del Porcellino svolta in occasione della Festa di Sant’Antonio abate.
Erano presenti anche il vicesindaco Gianluca Tuteri e l’assessore alla sicurezza e protezione civile Luca Merli.
Lo slargo che si apre in corso Bersaglieri, subito dopo la chiesa di Sant’Antonio salendo da Porta Pesa, ha dunque assunto ufficialmente il nome con cui da tempo veniva designato dagli abitanti del posto. A spiegarlo è stato il presidente dell’associazione Borgo Sant’Antonio-Porta Pesa, Francesco Pinelli, affiancato dalla vicepresidente Marisa Rosi e dal portavoce Nicola Tassini.
“Quest’anno – ha detto Pinelli – siamo particolarmente contenti di celebrare la giornata di Sant’Antonio per diversi motivi. Anzitutto, la festa torna nella sua massima espressione dopo il periodo del Covid.  Inoltre, possiamo ammirare la strada rimessa a nuovo e simile, nell’aspetto molto luminoso, a quella che vedevamo negli anni Cinquanta. Infine, intitoliamo la piazzetta dove è presente da secoli un rocchio di colonna di epoca romana sopra il quale è posta la sagoma di un maialino in travertino, di epoca medievale. Si tratta di un simbolo della presenza dei monaci santantoniari che ha caratterizzato questo borgo”.
Il presidente ha ricordato che la Festa di Sant’Antonio è una tradizione molto antica, venuta meno nel dopoguerra e ripristinata nel 2011 proprio dall’associazione, che l’ha rimessa al centro della sua attività per il forte valore identitario e perché rievoca il ruolo di “hub” rivestito un tempo dal borgo, come luogo di incontro tra città e campagna. Pinelli ha infine espresso l’auspicio che si avvii un percorso per individuare un nome per lo spazio all’esterno di porta Sant’Antonio, suggerendo quello di “Largo della Fortezza di Monmaggiore”.
L’assessore Cicchi ha sottolineato che “in questi anni abbiamo visto rinascere la partecipazione, un meccanismo capace anche di far rivivere luoghi e piazze. A volte, le iniziative individuali possono non bastare a riportare vita laddove non c’è; per questo bisogna credere nel dialogo tra cittadini e istituzioni come strumento per trovare soluzioni”.
Ad animare la giornata, oltre alla mostra mercato, alla musica della Banda degli Onesti e della Filarmonica di Pila, alle mostre d’arte, alla Via dei Presepi e a tante altre iniziative, si sono svolte anche le dimostrazioni di obbedienza e ricerca dispersi del Nucleo Cinofilo del Gruppo di Protezione civile Perusia in via del Cane, alla presenza dell’assessore alla protezione civile Merli. Per l’occasione, il Nucleo Cinofilo ha messo in campo i suoi tre componenti, i conduttori Anna Barberini, con il labrador Stella, e Giuseppe Radicchi e Liliana Coletti con i meticci Luna e Nina.
“I cani vengono addestrati, per l’obbedienza, nella sede del Gruppo Perusia a Ponte Pattoli e, per la ricerca, nei boschi. Stella si sta addestrando anche sui campi macerie – ha spiegato Barberini – Abbiamo inoltre selezionato volontari che collaborano con noi come ‘figuranti’, figure fondamentali per la preparazione del cane da ricerca. Lavoriamo utilizzando il metodo a scovo: significa che il cane deve segnalare qualunque persona trovi nell’ambiente di ricerca. Luna e Stella sono in fase di formazione per conseguire il brevetto Enci”.
Momento clou della giornata, nel pomeriggio, la benedizione degli animali, quest’anno presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis