Perugia, la questione del campo da rugby in V commissione

La V commissione Controllo e garanzia, presieduta dalla consigliera Emanuela Mori, si è riunita oggi, 17 ottobre, a seguito di una richiesta di attivazione da parte dei gruppi Pd e Idee Persone Perugia relativa alla gestione del campo da rugby comunale di Pian di Massiano. L’atto reca le firme dei consiglieri Sarah Bistocchi, Erika Borghesi, Fabrizio Croce, Marko Hromis, Lucia Maddoli, Nicola Paciotti, Elena Ranfa.

Illustrando l’atto, il consigliere Francesco Zuccherini (Pd), dopo aver fatto un quadro sulla pratica del rugby in Italia, ha ricordato che il Comune è proprietario di svariati impianti sportivi che, negli anni, sono stati dati in gestione ad associazioni tramite convenzione. L’interesse primario dell’ente è che gli spazi siano fruiti dal maggior numero possibile di associazioni sportive e cittadini, soprattutto se si tratta di bambini e ragazzi.

Quanto al campo da rugby di Pian di Massiano, il Comune, tramite avviso pubblico, in esecuzione della determinazione dirigenziale n. 1264 del 16/06/2021 della U.O. Impianti sportivi e Erp, ha inteso procedere all’affidamento in concessione della gestione unitaria degli Impianti sportivi comunali Campo Rugby e Club House e Campo di allenamento situati nell’area sportiva di Pian di Massiano. Con determina n. 2394 del 26/10/2021è stata disposta l’aggiudicazione dell’impianto in parola a favore della S.S.D.rl Rugby Perugia.

Sin dal 2017 – ricostruiscono ancora gli istanti – sono emersi problemi e criticità tra i soggetti gestori, in precedenza la Rugby Perugia asd, e l’utente Rugby Perugia Junior asd che hanno interessato le commissioni consiliari fino a sfociare in contenziosi giudiziari dinanzi alla Giustizia ordinaria.

Negli ultimi mesi, prima di bandire il nuovo affidamento per la gestione degli impianti, il Comune ha gestito direttamente le strutture dando la possibilità a tutti i soggetti interessati di poter svolgere la propria attività sportiva.

Nella convenzione stipulata il 14/03/2022 tra il Comune di Perugia e la società che si è aggiudicata l’impianto, la S.S.D.rl Rugby Perugia, viene specificato che “Il soggetto gestore avrà il diritto di utilizzare l’impianto in via prioritaria per le proprie attività istituzionali, fatte salve le riserve di utilizzo già specificate nella lettera d’invio all’articolo 6 ed in particolare alle lettere i), j), k), l)”.

In particolare, l’articolo 4 lettera j) dispone che ci sia la “predisposizione di un piano orario di utilizzo dell’impianto, da comunicare annualmente al Comune entro il 30 settembre, da cui emerga la riserva di almeno il 20% dell’orario complessivo settimanale a favore delle altre associazioni e/o società sportive del settore eventualmente richiedenti l’utilizzo dell’impianto, tenendo conto della finalità sociale della massima utilizzazione e compatibilmente con le esigenze di salvaguardia e buona conservazione dello stesso.

Viste le problematiche nuovamente segnalate dalla società Rugby Perugia Junior ASD (che conta all’incirca duecentocinquanta iscritti) riguardo alle possibilità di accesso alla struttura, gli istanti hanno chiesto l’attivazione della commissione per verificare l’effettiva correttezza della gestione dell’impianto, il rispetto della convenzione e la regolarità degli atti sul tema.

Concludendo l’illustrazione, Zuccherini ha invitato a rimettere al centro il tema delle strutture sportive e degli investimenti necessari per tutelare un patrimonio diffuso in quasi tutti i quartieri e le frazioni e che ha svolto un ruolo fondamentale anche dal punto di vista sociale.

L’assessore allo sport, Clara Pastorelli,si è quindi ricollegata al tema degli investimenti e degli interventi effettuati. Ben 70sono gli impianti comunali, di cui tre gestiti in modo diretto dal Comune (PalaBarton, PalaPellini, Santa Giuliana). Numerosi gli interventi già messi in campo o previsti con l’impiego di risorse comunali o di altra provenienza, incluso il Pnrr. Menzionati anche i numerosi cva-palestre, ad uso anche scolastico, che sono stati oggetto di ristrutturazione. Con le risorse previste nell’ambito del bando per la Rigenerazione urbana lungo l’asse del Tevere, inoltre, saranno possibili interventi per vari campi da calcio.

Quanto al campo da rugby nel percorso verde Leonardo Cenci, fiore all’occhiello dell’impiantistica di Pian di Massiano, è una struttura importante che ha visto la storia del rugby cittadino. L’assessore ha ricordato chePerugia è conosciuta a livello nazionale per il volley, lo sport più praticato dopo calcio, il tennis e anche per il rugby per cui si registra una crescente adesione. L’amministrazione – ha continuato Pastorelli – si è trovata a fronteggiare situazioni increscioselegate ai rapporti tra le due società che svolgono tale disciplina in città. Si è ripartiti da zero con la revoca della convenzione alla società aggiudicataria e con l’assunzione della gestione diretta dell’impianto, per diversi mesi,da parte del Comune. Tale tipo di gestione, tuttavia, non appare economicamente sostenibile(ha comportato una spesa di circa 60mila euro). E’ dunque necessario arrivare a una situazione di pacifica convivenza tra i diversi soggetti interessati all’impianto. L’assessore ha altresì rimarcato che questo è l’unico esempio non positivo di rapporti tra società ed è tornata nuovamente a sensibilizzare tutti in vista di una conciliazione dei vari interessi.

Attualmente – ha sintetizzato l’assessore – la Rugby Perugia S.S.D.rlgestisce l’impianto Pian di Massiano ed entro il 30 settembre doveva presentare il piano di utilizzo garantendo un’occupazione almeno del 20% alle varie società/associazioni richiedenti. La Rugby Junior, che fruisce di altri spazi pubblici (presso l’area del baseball e presso la zona del percorso verde accanto al bocciodromo destinata a Sport nei Parchi), era in attesa della risposta del gestore anche per l’utilizzo dell’impianto da rugby.

E’ stato quindi il dirigente della Unità operativa Sport, Paolo Felici, a fornire un excursus di quanto avvenuto dalla ripresa della gestione diretta dell’impianto a oggi. Ormai – ha precisato – il modello di gestione scelto per l’attività sportiva a Perugia, come in altri comuni, è quello basato su convenzioni in virtù delle quali un gestore privato si occupa di uno spazio pubblico. Le convenzioni di solito prevedono in capo al gestore l’onere delle spese per manutenzione ordinaria, bollette, guardiania, ecc., con prevalenza di utilizzo; si prevede poi un’apertura a favore di altre società con il minimo del 20%. In tal modo sono stati portati avanti 70 impianti. Quanto al rugby, nel 2017 è stato fatto un affidamento alla Rugby Perugia Asd; ad aprile 2021 si è arrivati a una determina di decadenza della convenzione del 2017. Si è quindi aperta la fase della gestione diretta finché non si è svolta la procedura con avviso a presentare manifestazioni di interesse da parte di associazioni/società. Si sono quindi fatti avanti due soggetti con affidamento finale, a maggio 2022, alla Rugby Perugia S.S.D.rl.

Richiamando quanto previsto dalla convenzione, il dirigente ha precisato che a settembre di ogni anno la società gerente deve organizzare la propria attività attraverso un piano di utilizzo che tenga conto anche delle richieste di soggetti esterniper un minimo del 20%. Il piano è pervenuto al Comune con una decina di giorni di ritardo; è stata quindi chiesta una riformulazione in modo tale che il 20% sia calcolato su un periodo che va dal lunedì al sabato. In questo momento il piano è quindi oggetto di verifica anche al fine di garantire che sia data priorità di accesso a società/associazioni sportive del settore rispetto ad altri soggetti.

Nel frattempo è stata comunicata agli interessati esterni (inclusa laRugby Junior) la possibilità di utilizzo l’impianto nelle ore per il momento rese disponibili dal gestore. E’ stato peraltro ricordato che, in ossequio alle finalità generalidi promozione e sostegno di qualsiasi pratica sportiva, a maggio è stato dato spazio alla Rugby Junior (nell’impianto in parola e in altre aree)per una importante manifestazione che si era interrotta per la pandemia. Inoltre è stata agevolata l’attività della stessa Rugby Junior all’interno del campo da baseball e nelle aree esterne del percorso verde.

Riccardo Fasi, in rappresentanza della Rugby Perugia SSDrl, ha affermato che il campo da rugby è un fiore all’occhiello per la città e anche per chi lo prende in gestione per utilizzarlo per le proprie finalità, per i propri tesserati, per le proprie attività (nel caso di specie, la serie A,la serie cadetta e il miny rugby). Alla Rugby Perugia SSDrl sono pervenute dal Comune richieste di riformulazione del piano di utilizzo da ultimo trasmesso; ad esse è stato dato riscontro per tenere conto anche delle giornate di sabato nel conteggio delle ore. Fasisi è quindi detto convinto chela convenzione sia stata pienamente rispettata e ha espresso stupore e dispiacere per le polemiche emerse in merito all’operato della società.

Federico Baldinelli, presidente della Rugby Perugia Junior, ha riferito che a giugnola Junior ha chiesto formalmente di avere il campo per 6 ore a settimana, le stesse fruite l’anno scorso quando la gestione era del Comune. La prima richiesta è stata fatta il 17 giugno, sia al gestore sia al Comune. Il primo settembre, alla ripresa dell’attività, la Junior– ha detto ancora Baldinelli – si è trovata fuori e senza risposta e qualcosa si è mosso dopo la richiesta di attivazione della commissione. Visto che in base alla convenzione il gestore deve riservare alle altre società almeno il 20% rispettando anche il principio del massimo utilizzo, sono stati trasmessi al Comune filmati, risalenti a date diverse, per dimostrare che il campo restava vuoto in certe fasce orarie mentre la Junior ha dovuto trovare altre soluzioni. Finché il calendario è stato fatto dal Comune, invece, non ci sono stati problemi.

Fasi ha di nuovo ripreso la parola alludendo al fatto che accanto al principio di massimo utilizzo ve ne sono anche altri da rispettare.

Baldinelli ha ribadito che, a suo avviso,a essere fondamentale è il principio del massimo utilizzo, mentre è residuale quello del 20%.Ha poi prospettato una soluzione: rispetto alle ore accordate alla Junior, ne servono altre 4.

Sono quindi intervenuti i consiglieri.

Riccardo Mencaglia (FdI) ha detto che, di fronte a un soggetto che ritiene di aver rispettato le regole e a un altro soggetto che ritiene di aver subìto una ingiustizia, l’assemblea non può che auspicare una soluzione per un bene superiore, che resta il sostegno allo sport per il bene dei giovani coinvolti. Nel momento in cui si tira in ballo l’operato degli uffici rispetto a questioni altamente tecniche, invece, si va oltre la competenza dei consiglieri. C’è intanto da prendere atto di quanto detto dal dirigente, ossia che alla luce della convenzione, sono in corsole debite verifiche.

Anche per Nicola Volpi (Progetto Perugia) la cartina di tornasole deve essere la convenzione stipulata, che mette chiari paletti. L’amministrazione – è la convinzione espressa – verificherà quanto trasmesso dal gestore e se il calendario è corretto. Volpi ha anche ricordato alle società che esse rappresentano pur sempre l’emanazione di un servizio di prossimità a numerosi ragazzi e famiglie.

Secondo Paolo Befani (FdI) si sta andando nella direzione del rispetto della convenzione. Rispetto alla soluzione proposta da Baldinelli si vedrà se è percorribile.

Lo stesso Baldinelli ha aggiunto che la Junior sarebbe disposta ad andare incontro al gestore visto l’aumento dei costi vivi per il caro energia.

Emanuela Mori e Zuccherini hanno auspicato che il passaggio in commissione sia da stimolo per una soluzione condivisa.

L’assessore Pastorelli ha assicurato che saranno verificati i termini della convenzione, che restano l’unico parametro di riferimento. L’amministrazione, come sempre, si impegnerà per far dialogare le parti. Se successivamente emergesseroaltri problemi, l’assessore ha comunque comunicato l’intenzione di coinvolgere il presidente nazionale Coni e il presidente della federazione nazionale rugby affinché diano un supporto per favorire il dialogo.