Spazi non concessi a chi non ripudia il fascismo, il consiglio regionale approva la mozione

PERUGIA – L’Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato a maggioranza (11 sì di PD, M5S, SeR, Misto-Mdp; 1 astenuto-Guasticchi PD) la mozione che chiede “l’adozione di iniziative da parte della Giunta regionale volte a sollecitare tutti i Comuni dell’Umbria affinché adottino specifici atti che dispongano l’obbligo di allegare, alla domanda di concessione per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e per l’utilizzazione di sale ed altri luoghi di riunione di proprietà comunale, una dichiarazione esplicita di rispetto della costituzione italiana e di ripudio del fascismo e del nazismo”. Il documento, modificato dopo un lungo dibattito d’Aula e una sospensione ricvhiesta dalla Giunta regionale, impegna l’Esecutivo a “sollecitare i Comuni umbri affinché adottino atti necessari, in relazione alla concessione degli spazi pubblici, coerenti con i principi costituzionali e richiedendo ai concessionari impegni su: riconoscimento dei principi della Costituzione che ripudiano fascismo e nazismo; non perseguire finalità antidemocratiche e promuovere i valori democratici fondanti della Repubblica; vietare manifestazioni tese a promuovere ideologie e atti che si richiamino al fascismo, al nazismo o a ideologie totalitarie”.
Il consigliere Attilio Solinas (Misto-Mdp), firmatario della mozione, ha illustrato l’atto di indirizzo spiegando che “alcuni Comuni dell’Umbria hanno preso provvedimenti analoghi a quanto indicato nella mozione. A Todi sono state vietate manifestazioni nei luoghi pubblici da parte di entità che si richiamano al fascismo. Negli ultimi giorni si sono verificati episodi inquietanti, intrusioni in trasmissioni televisive, atti di violenza, è stata devastata anche l’abitazione di un sacerdote antirazzista che si occupa di accoglienza. Episodi che vanno messi insieme, non si possono catalogare come episodi isolati di facinorosi, oppure secondo una logica di conflitto tra opposti estremismi. Si evidenzia invece il riemergere di un fascismo, neo fascismo militante, rappresentato da entità politiche come Casapound e Forza Nuova, che sono dirette e guidate da esponenti che hanno fatto parte di entità negli anni molti decenni fa, di entità che hanno svolto azioni terroristiche come Ordine Nuovo Terza Posizione, quindi sono stati anche carcerati, si tratta di personalità di dubbia qualità. È necessario dare un segnale istituzionale su questa problematica che sta prendendo piede sempre di più. È ovvio che c’è in atto un’iniziativa ufficiale per far sì che queste due entità politiche, Forza Nuova e Casapound vengano messe fuori legge, com’è giusto che sia, com’è stato fatto negli anni Settanta per Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale”.
INTERVENTI
ANDREA LIBERATI (M5S): “È NECESSARIO RISALIRE ALLE CAUSE DEL DISAGIO SOCIALE E DEL VUOTO CULTURALE che portano al ritorno di formazioni estremistiche, che forniscono incongrue risposte ad esigenze reali. Con questa mozione si rischia di fare propaganda per queste formazioni a pochi giorni dalle elezioni. SIAMO OVVIAMENTE CONTRO LA VIOLENZA E PER IL RISPETTO DELLA COSTITUZIONE, ma indicare quali sono i soggetti da additare va ad incrementare la dialettica politica, con rischi ulteriori. Questo atto può essere usato strumentalmente dagli uni e dagli altri per darsi addosso. Per affrontare l’emergenza antifascismo la conferenza dei capigruppo ha deciso di mettere da parte la nostra richiesta sulla situazione dei servizi sanitari a Città della Pieve. Il dibattito sulla violenza politica, che è da respingere, rischia di essere improvvisato e superficiale. Ci sono tante sfumature di fascismo: rossi, neri, gialli. Ci sono momenti gravissimi di violenza politica anche da parte delle istituzioni verso persone costrette ai margini della società”.
EMANUELE FIORINI (LEGA): “C’è la Costituzione che contrasta il fascismo. Chi presenta questi atti dovrebbe pensare al lavoro, a garantire servizi, a fornire risposte alle famiglie in difficoltà. Nuclei familiari che non arrivano alla fine del mese e non hanno interesse nel fascismo o nel nazismo, ma che portano alla crescita del rancore sociale. Lasciamo perdere ideologie che fanno comodo a chi guarda alle elezioni. E poi il ‘nazismo è un movimento politico tedesco, e ha fatto dei morti, ma la Germania che sta facendo una guerra economica contro l’Italia ha fatto più morti del nazismo’”.
SILVANO ROMETTI (SER): “Si tratta di una discussione surreale a 4 giorni dal voto. Stiamo enfatizzando un pericolo che non mi pare presente. Ci sono atti di violenza da condannare. Gruppi che si richiamano ad ideologie di estrema destra e che sfruttano i momenti di difficoltà. Ma il sistema democratico italiano non può essere messo a rischio da questi eventi. Chiede alla Giunta di muoversi verso i sindaci affinché facciano rispettare la Costituzione appare però superfluo. Condivido la sostanza della mozione in relazione all’affrontare l’eventuale ritorno di una cultura fascista nel Paese non abbiamo dubbi ma questo tipo di discussione, in questo momento, senza una reale condivisione, suggerisce un approfondimento in Commissione”.
CLAUDIO RICCI: “Sarebbe opportuno un ulteriore approfondimento mentre ci sono atti di grande importanza all’ordine del giorno, come la donazione del Turreno e la risoluzione sul regolamento comunitario. La tematica proposta dal consigliere Solinas merita comunque un approfondimento: la richiesta di rispetto della Costituzione quando si concede una sala pubblica non è superficiale. La riflessione sulla Carta è opportuna ed i valori in essa contenuti vanno riletti e ben compresi. Ci sono state ideologie che hanno negato la dignità delle persone. Esse sono venute da destra, da sinistra e da ambiti difficilmente definibili. L’ideologia che sta portando ad indebolire i diritti è quella legata alla povertà e alla diseguaglianza economica. Sarebbe opportuno arrivare ad una regolamentazione precisa sull’utilizzo delle sale pubbliche per la promozione culturale o politica, prevedendo anche la concessione gratuita degli spazi”.
GIANFRANCO CHIACCHIERONI (PD): “Si tratta di una iniziativa non condivisa con la maggioranza, che quindi dovrà essere oggetto di ulteriore approfondimento. Come ha evidenziato il ministro dell’Interno non c’è pericolo di deriva violenza nella campagna elettorale. Possiamo dare un segnale importante nel richiamare i valori dell’antifascismo come sviluppo di un sistema democratico. I fatti di Perugia, dopo quelli di Macerata, sono violenti. A Macerata si è sparato contro la sede del Pd e solo per un caso non ci sono stati feriti o morti. Chiedo al proponente di rielaborare la mozione insieme agli altri gruppi per arrivare ad un documento unitario. Il consigliere Fiorini ha espresso una tesi negazionista su cui riflettere. La Terza commissione potrebbe essere la sede per questo approfondimento”.
SERGIO DE VINCENZI (MISTO-UMBRIA NEXT): “La violenza va condannata da qualunque parte provenga. Questa mozione ci mette in difficoltà perché riguarda dei partiti che partecipano alle elezioni politiche nazionali. L’Assemblea legislativa non può prendere una posizione su questi argomenti e in questo momento, concordo con Ricci su una dichiarazione più ampia che richiami il rispetto della Costituzione. Meglio dunque rinviare il dibattito a dopo le elezioni. Due anni fa il deputato Paolo Bolognesi ebbe a polemizzare per l’accoglienza di Faranda e Bonisoli (che ebbero un ruolo importante nel sequestro e nell’uccisione di Aldo Moro) che entrarono al Senato per la presentazione di un libro”.
FABIO PAPARELLI (ASSESSORE): “Un atto che richiama il rispetto della Carta costituzionale sarebbe opportuno ma se inteso come una iniziativa tesa a ricordare le azioni fondanti della nostra democrazia. E lo è ancora di più quando giovani consiglieri in questa Aula pronunciano parole di una gravità assoluta, secondo cui la Germania attuale avrebbe fatto più morti del Nazismo. Un fatto di gravità inaudita che meriterebbe una riflessione su un populismo strumentale che sta prendendo piede anche qui. Sandro Pertini, nel 1960, ricordava l’importanza della libertà, della giustizia sociale, dei valori della resistenza e della democrazia. Invito Solinas a fare in modo che questo importante argomento abbia un percorso adeguato. Ci sono alcune cose che come Giunta regionale non possiamo proprio fare, come ricordare ai sindaci di rispettare al Costituzione. Un richiamo in questo senso sarebbe più opportuno in termini di formazione e di cultura dei nostri giovani”.
ATTILIO SOLINAS: “Il significato di questo atto è stato compreso in modo parziale. Questa mozione è contestuale ad una problematica che sta emergendo in modo preoccupante a livello nazionale. Non faccio il ‘primo della classe’ ma avverto il dovere istituzionale di sollecitare una espressione istituzionale in analogia a quanto già fatto da molti comuni italiani. Anche l’Anpi nazionale ha fatto proprio questo appello ed ha auspicato che la Regione Umbria possa essere la prima ad approvare un documento di questo tipo. Si registra la crescita di movimenti politici, che partecipano alle elezioni e, fanno propaganda. Chiedo il voto di questa mozione per sollecitare i Comuni dell’Umbria a prendere una posizione netta”.
EMANUELE FIORINI: “Sono esterrefatto perché le mie parole sono state strumentalizzate. Io non sono negazionista. Ho provocato il presentatore di un ordine del giorno strumentale. Condanno ogni forma di violenza. Necessario guardare i veri problemi sociali ed economici dell’Umbria e degli umbri”.
EROS BREGA (PD): “È stato deciso di metterla all’ordine del giorno e di trattarla per prima. Quindi mi pare giusto votarla come richiesto dal proponente e non rinviarla. Certo sarebbe stato meglio concordare prima un percorso. Si tratta di un richiamo ai valori che caratterizzano il nostro impegno politico. Non si possono ora cercare scuse per rinviarla”.
FABIO PAPARELLI: “Necessaria una sospensione per valutare modifiche che rendano accettabile il documento da parte della Giunta, rimodulando l’impegno richiesto”.

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