Terni, vertice di maggioranza a Palazzo Spada: “Mettere in sicurezza i conti”. Ma c’è qualche mal di pancia. La giunta tiene le carte coperte sulle prossime mosse

TERNI – Summit di maggioranza a Palazzo Spada alla vigilia di una settimana di fuoco per Terni. Il prossimo 22 novembre arriverà la decisione delle Sezioni riunite della Corte dei Conti sul giudizio della Corte dei conti regionale in merito al Piano di rientro. Il comunicato stampa diramato al termine descrive una maggioranza compatta e l’unità d’intenti sul da farsi, con i consiglieri che “danno mandato al Sindaco e alla Giunta di proseguire nell’opera di messa in sicurezza della situazione finanziaria del Comune di Terni  per escludere il dissesto dell’Ente”.

Si dice che è “essenziale una pressante azione amministrativa per migliorare l’efficienza e l’organizzazione dell’Ente al fine di accompagnare efficacemente i processi di crescita della nostra comunità sfruttando in maniera positiva anche le opportunità offerte dal provvedimento relativo all'”area di crisi complessa Terni – Narni” e dall’accesso ai fondi comunitari. In questo contesto la tutela dell’ambiente assume valore prioritario, con la conferma della contrarietà alla presenza di inceneritori nella conca ternana, la verifica costante del sistema industriale per eliminare le criticità relative all’impatto sulla città, la predisposizione di un piano della mobilità sostenibile che preveda anche l’attivazione della piattaforma logistica Terni-Narni e la realizzazione della bretella di S. Carlo, nonché l’impegno per il potenziamento dei collegamenti ferroviari con Roma e per l’alta velocità. Risulta altresì essenziale un programma organico di interventi per il decoro urbano, per le manutenzioni e per la sicurezza, nonché l’impulso concreto per il recupero del Teatro Verdi, per la realizzazione del Palazzetto dello Sport e per terminare i lavori della fontana di Piazza Tacito”.

Una nota edulcorata perché all’uscita c’è chi parla di “teatrino” con la volontà di non andare nello specifico, non fornendo informazioni dettagliate ai consiglieri. Di fatto la strada che si aprirebbe porta dritto all’utilizzo del fondo di rotazione, sia con la bocciatura e un nuovo piano (che sarebbe pronto), sia in caso di parere con indicazioni.

Una eventualità dunque, quella del fondo di rotazione, che non sarebbe più evitabile con tutto quello che ne conseguirebbe: tasse e imposte ai massimi e indebitamento bloccato. La speranza è quella che si possa andare avanti alzando già le aliquote, gestendo le alienazioni all’ater e cedendo le farmacie dopo la risoluzione del contenzioso. Arrivando dunque a luglio per il fondo, con i conti già stabilizzati.

Di certo c’è che Di Girolamo non lascia e, anzi, resta ancorato alla sua poltrona, intenzionato a gestire in prima persona questa difficile fase.

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