Tk – Ast, Acciaierie di Terni in vendita. Il Ceo a Reuters conferma. La politica si mobilita: “Subito l’intervento del Governo, serve un tavolo al Mise”

TERNI – Le acciaierie di Terni in vendita. Non lasciano spazio a interpretazioni le parole del CEO di Thyssen Heisinger. Parole che suonano come un terremoto e che spingono la politica a prendere provvedimenti:  “Il Governo intervenga con decisione dopo le dichiarazioni odierne del CEO di Thyssen Krupp Heisinger, inerenti la possibile vendita del sito produttivo ternano. Nei mesi passati più volte è stato chiesto di chiarire la prospettiva di AST, attraverso atti parlamentari e dichiarazioni pubbliche, anche in ragione delle decisioni riguardanti la joint venture con Tata steel. Oggi rinnovo la richiesta anche al management di Thyssen Krupp, che spero non risponda con le solite dichiarazioni di rito”.

Cosi’ il senatore del Pd, Gianluca Rossi, commenta la notizia pubblicata dalla Reuters qualche ora fa. Ritengo necessario un salto di qualita’ nel confronto con la multinazionale tedesca, pur sapendo che la prospettiva della vendita è stata più volte messa all’odg negli anni passati, ma Governo nazionale e Commissione Europea, si facciano interpreti di una richiesta esplicita alla multinazionale tedesca inerente le strategie a medio e lungo termine e il futuro delle produzioni di acciai inossidabile in Italia. Tutto cio’-conclude Rossi – anche in ragione delle ripercussioni produttive e occupazionali sul sito di Terni”.

Netti anche Marini e Paparelli.  “Alla luce delle dichiarazioni del CEO di Thyssen Krupp, riportate dall’agenzia di stampa Reuters, circa la volontà di procedere alla vendita di AST non possiamo che sollecitare la convocazione urgente di un incontro al Ministero dello sviluppo economico, che già avevamo chiesto allo stesso ministro Carlo Calenda nello scorso mese di settembre, quando erano emerse notizie, sempre tramite agenzie di stampa, relative all’ipotesi di accordo tra la multinazionale tedesca e Tata Steel, al fine di ottenere chiare e precise informazioni da parte della dirigenza di TK”. E’ quanto affermano la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e il vice presidente, Fabio Paparelli, che chiedono al Governo di convocare con la massima urgenza, in sede ministeriale, la dirigenza di TK “affinché dia chiare ed ufficiali comunicazioni circa l’ipotesi di cessione di AST”.

“Non è infatti più tollerabile – afferma la presidente Marini –  che la TK continui ad affidare a note di agenzia comunicazioni che riguardano i futuri assetti proprietari di un sito industriale di grande rilevanza strategica non solo per Terni e l’Umbria, ma per il Paese. E’ ormai dal 2012 che Thyssen utilizza tale irriverente ed inusuale modalità di gestione delle relazioni sindacali ed istituzionali.  E non ci meraviglia, quindi, apprendere ora, sempre da una agenzia di stampa, la volontà di TK di cedere l’AST”.

“Ciò che però deve essere chiaro – aggiunge Marini – è che in quanto rappresentanti delle istituzioni regionali e locali a noi interessa prima di tutto la messa in sicurezza del futuro di questo sito industriale, della sua capacità produttiva e dei suoi livelli occupazionali. Le Acciaierie di Terni sono figlie della storia industriale dell’Umbria e dell’Italia; una storia che noi intendiamo difendere in ogni sede. Per questo, ritengo essenziale, e non più rinviabile, un incontro con la dirigenza di TK in sede governativa, al fine di acquisire informazioni ufficiali circa gli obiettivi e le scelte strategiche della multinazionale con riferimento alla controllata italiana, operante in un settore strategico, come quello degli acciai speciali – conclude Marini -, per il sistema produttivo regionale e nazionale”.

Allarme anche dai sindacati, con una condanna unanime. I segretari delle sigle affermano di non essere sorpresi delle dichiarazioni del manager – visto che loro stessi nei mesi scorsi avevano ventilato la possibilità di vendita – ma chiedono alle istituzioni, in particolare al Governo, di sollecitare spiegazioni da parte dell’azienda.

“Questo annuncio non mi stupisce – commenta Simone Liti, segretario regionale della Fim Cisl Umbria – è chiaro però che vogliamo conoscere fino in fondo quale è il progetto per Terni per definire al più presto il futuro di Ast e dei suoi lavoratori”.

Risollecita un incontro urgente al ministero dello Sviluppo economico, con la proprietà di ThyssenKrupp, anche il segretario provinciale della Fiom, Claudio Cipolla. “Sapevamo da tempo, rispetto anche alle dichiarazioni della multinazionale, che questo momento prima o poi sarebbe arrivato – spiega – ora però l’incontro non è più rinviabile”.
Secondo Gioacchino Olimpieri della Fismic “il secondo bilancio positivo di Ast, che a breve verrà reso noto dall’azienda, serviva esclusivamente a mettere in vendita il sito, che si ritroverà di nuovo sul mercato da solo. Non possiamo dormire sonni tranquilli”.
“Viste le rassicurazioni arrivate recentemente dal management di Ast – aggiunge Daniele Francescangeli, segretario dell’Ugl metalmeccanici – attendiamo cosa dirà ora l’amministratore delegato Massimiliano Burelli. Non abbiamo mai creduto che Ast non fosse tematica di vendita, oggi le dichiarazioni del ceo ci danno ragione”.
Infine anche a detta di Nicola Pasini, segretario della Uilm “c’è necessità di verificare con sindacati nazionali e ministero la situazione”, anche se si tratta “di dinamiche di una multinazionale, con logiche economiche finanziarie ed industriali, che sfuggono ad ogni controllo”.

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