Trasporto pubblico locale, gara a quattro lotti: Cgil e Cisal Umbria annunciano lo stato di agitazione
Le organizzazioni sindacali Filt Cgil e Faisa Cisal Umbria hanno annunciato ufficialmente lo stato di agitazione e l’avvio delle procedure di raffreddamento in merito alla gara del trasporto pubblico locale (Tpl) in Umbria. La mobilitazione è stata resa nota dai segretari generali delle due organizzazioni, rispettivamente Ciro Zeno e Cristian Di Girolamo, con una conferenza stampa tenutasi questa mattina a Perugia. “La gara del Tpl – hanno spiegato Zeno e Di Girolamo – è un punto di riferimento cruciale per il settore. Già alla precedente giunta regionale, che per prima aveva optato per la gara a quattro lotti, avevamo contestato il fatto che tale modalità di gara avrebbe comportato il rischio di smantellamento del settore, con un impatto devastante sul lavoro e sulla qualità del servizio, con lavoratori privi di impiego in alcuni periodi dell’anno, oltre che esuberi di personale e tagli di servizi in interi territori e comuni.. La stessa contestazione la facciamo all’attuale giunta regionale”. Per i due sindacati l’ormai certa scelta della gara a quattro lotti anche da parte dell’attuale giunta regionale, che l’ha prevista nella delibera di giunta dell’ 11 giugno, “la mette al paro della precedente, viste anche le promesse fatte in campagna elettorale”. Filt Cgil e Cisal sottolineano di essere impegnate ” in un’azione seria e coerente, senza politicizzazioni e pendenze ideologiche, spinte solo dalla preoccupazione per le possibili conseguenze negative della gara sull’occupazione e sulla qualità del servizio”. Ricordano di aver ripetutamente sollevato queste preoccupazioni da sempre, senza però essere state ascoltate. “L’ex presidente della Regione, Donatella Tesei, e l’ex assessore Enrico Melasecche pensarono bene di escluderci dai tavoli per ben tre anni – hanno ricordato Zeno e Di Girolamo – poiché criticavamo il modello su quattro lotti, scegliendo al loro fianco, invece, altre sigle sindacali più accondiscendenti e vicine ai governi di destra. Pensavamo quindi di confidare nella comprensione e capacità della nuova amministrazione regionale, ma questa invece ha scelto di deludere umbri e lavoratori con questa posizione scellerata. Di fatto la nuova giunta ha deciso di proseguire sulla linea della precedente; supponiamo per mancanza di conoscenza del settore e per continuare ad ascoltare le indicazioni dell’advisor e dei tecnici della Regione Umbria che hanno costruito la gara con l’ex assessore Melasecche, senza invece chiedere a un consulente esterno una relazione neutra da condizionamenti. Proseguendo sulla via dei quattro lotti, la giunta si rende partecipe del disastro avviato dalla precedente giunta di destra”. Dopo aver illustrato nel dettaglio tutte le numerose criticità del modello adottato, Filt e Faisa sono intervenute anche in merito alla clausola sociale da inserire in gara. “Abbiamo sempre chiesto quali fossero i contenuti di tale clausola – hanno ribadito Zeno e Di Girolamo – sia a Melasecche che all’attuale assessore Francesco De Rebotti, ma a oggi rimane un mistero. La clausola sbandierata dall’ex assessore Melasecche e da un altro sindacato che strizza l’occhio a destra, potrebbe forse offrire qualche garanzia, ma soltanto ai lavoratori attuali”. I due sindacati chiedono una maggior tutela per i lavoratori del settore, anche a quelli futuri e delle aziende private che operano nel settore”. Tuttavia, l’assenza di progressi “ci spinge ad annunciare lo stato di agitazione, con possibili azioni di sciopero per salvaguardare il lavoro e il diritto alla mobilità dei cittadini”.