Trevi, alla consigliera neomamma negata partecipazione ai lavori da remoto: scoppia la polemica

Polemiche a Trevi dove alla consigliera comunale di minoranza Dalila Stemperini, neomamma da appena un mese, è stata negata la possibilità di partecipare da remoto all’ultima seduta del Consiglio comunale. A opporsi è stato il presidente Marco Baldacci, che ha applicato il regolamento dell’ente, secondo cui la partecipazione da remoto è consentita solo su autorizzazione e in base alla rilevanza dei temi trattati.  Stemperini, esponente del gruppo di opposizione, ha spiegato all’Ansa di avere “fatto richiesta formale già nei mesi precedenti al parto”, esprimendo la volontà di poter partecipare da remoto ai lavori del Consiglio anche durante i primi mesi di vita del neonato. Nei giorno scorsi la consigliera ha rinnovato la richiesta in vista dell’immediata seduta, ma si è vista opporre il rifiuto. “Mi è stato scritto che si trattava di un tema importante e quindi dovevo essere fisicamente presente” ha raccontato. “Continuerò a chiedere la possibilità di partecipare da remoto – ha aggiunto – anche per dare un segnale. In caso di ulteriori rifiuti, se il bambino srtarà bene, valuterò di portarlo con me in Consiglio”. Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Ferdinando Gemma. “Non abbiamo fatto altro che applicare un regolamento ereditato dalla precedente amministrazione – ha sostenuto – che includeva la stessa consigliera Stemperini. Il regolamento stabilisce che in caso di temi fondamentali per l’attività amministrativa, come il bilancio o altre scadenze, si richiede la presenza fisica, anche per evitare problemi tecnici come interruzioni di rete o blackout”. Il sindaco si è detto comunque disposto anche ad avere il neonato in consiglio comunale, qualora la consigliera Stemperini decidesse di partecipare ai lavori con il bimbo al seguito.