Una fornace etrusca emersa dagli scavi di Castel Viscardo, sindaco: “Il territorio restituisce tesori”
Una fornace di epoca etrusca è emersa dagli scavi archeologici di Coriglia, nel comune umbro di Castel Viscardo, a pochi chilometri di Orvieto. Quadrangolare, con il piano di cottura ben conservato e chiaramente visibile grazie ai mattoni e all’argilla rossi, segno dell’azione prolungata del fuoco. La scoperta, spiegano gli archeologi, apre un nuovo, inaspettato scenario sulla fase più antica del sito, già noto per il rinvenimento di una mansio romana. “Fino ad oggi le testimonianze etrusche qui erano sporadiche – ha spiegato all’Ansa Silvia Simonetti, archeologa responsabile degli scavi – ora, invece, possiamo attestare con certezza l’esistenza di un’area produttiva pre-romana, che fa risalire le attività del luogo almeno all’età ellenistica”. La fornace è stata individuata sotto il piano stradale d’accesso all’insediamento. “Non sappiamo ancora cosa si producesse esattamente – prosegue l’archeologa – ma la scoperta conferma che già in epoca etrusca quest’area era destinata alla lavorazione dell’argilla. Il legame con il territorio è evidente: Castel Viscardo è ancora oggi rinomato per la produzione del cotto, eccellenza locale che affonda le radici in secoli di tradizione. La fornace etrusca si inserisce nel contesto della mansio romana, riportata alla luce nel 2024. All’epoca fu identificata una vasta area di accoglienza e ricovero per animali e viaggiatori, situata lungo la cruciale direttrice viaria rappresentata dalla via Traiana Nova, oltre che dal vicino fiume Paglia. La funzione delle stazioni di sosta è ben documentata anche dalla Tabula Peutingeriana, copia medievale di un’antica mappa stradale di età romana. Le campagne di scavo precedenti avevano restituito circa 350 monete, un anello con l’iscrizione “Roma” e numerosi reperti in bronzo e terracotta. Ma ora, grazie alla fornace, si fa strada l’ipotesi che prima ancora della mansio, in epoca etrusca, il sito ospitasse un insediamento produttivo con una destinazione d’uso diversa e forse più rilevante. Soddisfazione da parte del sindaco di Castel Viscardo, Daniele Longaroni. “Il nostro territorio – commenta Longaroni – continua a regalarci autentici tesori archeologici che raccontano una storia millenaria. Il ritrovamento della fornace etrusca rappresenta un ulteriore motivo di orgoglio e di prestigio per il nostro comune. Come amministrazione ci impegneremo a valorizzare queste aree e a renderle sempre più fruibili per cittadini e visitatori”. Gran parte dei reperti scoperti in questi anni sono custoditi nel museo archeologico di Castel Viscardo, nel centro storico, punto di riferimento per chi vuole conoscere da vicino le radici etrusche e romane di questa porzione dell’Umbria.