Ventennale del sisma, luci e ombre del “modello Umbria”. Il ministro De Vincenti: “Il 97 ci ha dato un esempio per procedere speditamente oggi”

FOLIGNO – “La ricostruzione del ’97 ci dà un chiaro segnale su come si deve procedere adesso. In Umbria è stato un primo esperimento di come si deve ricostruire: lasciare le popolazioni sui loro territori, nella massima sicurezza antisismica”. Il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti in Umbria per le celebrazioni del ventennale del sisma del 1997 ha salutato come un modello quanto fatto in Umbria venti anni fa. Insieme a lui, per l’evento, i sindaci di Foligno e Nocera Umbra, la presidente della Regione Catiuscia Marini, del consiglio regionale Donatella Porzi e i due ex Governatori Bruno Bracalente e Maria Rita Lorenzetti.

“Per noi emergenza e ricostruzione hanno camminato insieme, facendo rimanere le persone sui luoghi d’origine – ha detto Mismetti – Il sisma del 1997 va raccontato alle giovani generazioni per vivere il presente e il futuro”. “Quella esperienza non è mai uscita dalla mia memoria – ha detto Bracalente – La chiarezza di quei momenti è che non c’era un modello positivo da applicare, i modelli precedenti erano inapplicabili per noi. Ci trovammo a far fronte ad un danno diffuso in un territorio molto vasto. La prima scelta fu assecondare la popolazione nel desiderio di restare vicino al territorio. Distribuimmo centinaia e centinai di aree in ogni angolo del territorio interessato. Abbiamo pagato un prezzo mediatico molto alto, ma era la scelta che volevamo i cittadini. I disagi però mom hanno mai intaccato il clima di fiducia verso chi lavorava”.

“Ogni calamità deve imparare da quella precedente – ha detto la ex Governatrice Lorenzetti – Quanto successo negli anni scorsi è segno è risultato della buona ricostruzione del 1979 e del 1997.  C’è stato sforzo corale, scuotendo e pretendendo da noi assunzione di responsabilità e uno spirito di squadra in tempi ragionevoli. La nostra fu una squadra istituzionale coesa, con strutture tecniche fortemente motivate. Assumersi responsabilità e decidere, avendo a disposizione deroghe robuste e precise. In quei momenti sperimentavi cosa vuol dire cosa significava dire alla gente: sarà dura ma ce la faremo”.

Il sindaco di Nocera Umbra ha portato l’esempio della cittadina che spesso viene additata come modello negativo, dove cioè il modello Umbria ha mostrato qualche falla. “Grazie alla condivisione – ha detto Bontempi –  siamo riusciti a superare le difficoltà. Importante il rimanere vicino al paese”. “Forti dell’esperienza del 1997  – ha detto la presidente Porzi – avviamo la ricostruzione della Valnerina, con la consapevolezza che il modello Umbria ha funzionato ma che siamo pronti a migliorare, ricostruendo dov’era ma meglio di prima. Il tutto con lo spirito costruttivo che ha sempre contraddistinto la nostra regione”. “E’ finita la cultura della deroga – ha detto la presidente Marini – ricostruiremo meglio di prima, utilizzando le competenze che non sono solo della pubblica amministrazione ma anche dei tecnici, che sono cresciuti professionalmente con il ’97”. La Governatrice ha sottolineato anche il fatto che non ci si è mai sentiti soli grazie alla grande solidarietà e vicinanza istituzionale dimostrata per l’Umbria.

“Il ’97 per l’Umbria fu un grande esperienza di solidarietà.  La predisposizione delle casette – ha detto il ministro De Vincenti – ha necessitato di più di tempo del necessario. Ma anche le casette andavano sull’insediamento originario, questo rende più articolato il tutto. Questa è una scelta fondamentale. Nel confronto con le istituzioni local abbiamo costruito un assetto normativo compatto”.

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