Città di Castello, Il caso a Meredith Kercher a “Lettere tifernati”

CITTÀ DI CASTELLO – “Questo non è il romanzo di un omicidio, né un’inchiesta parallela volta a portare nuova luce sui fatti e sulla loro concatenazione. “Reperto 36” è il racconto di un efferato delitto, quello della giovane studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nella notte tra il 1° e il 2 novembre 2007, ricostruito attraverso le parole delle carte processuali e delle diverse, opposte, letture dei giudici che si sono alternati nei vari gradi di giudizio.

Il travagliato iter giudiziario del “caso Meredith” – che per ben otto anni ha tenuto sospesa l’attesa di una platea mondiale virtualmente rinchiusa nelle aule di giustizia, nelle quali si è formata la verità processuale – proprio per il modo diretto e approfondito con cui gli autori scelgono di affrontarlo, offre al lettore la possibilità di aprire una riflessione sul tema della giustizia in Italia, della sua amministrazione, dei suoi tempi, della sua organizzazione.” E’ quanto dichiarato da Alvaro Fiorucci, autore assieme al figlio Luca, di “Reperto 36 – Anatomia giudiziaria dell’omicidio di Meredith Kercher”, presentato a “Letture Tifernati” nella sala degli specchi del Circolo Tifernate Accademia degli Illuminati.

Con gli autori sono intervenuti il sindaco e il vice sindaco di Città di Castello, il procuratore della Repubblica di Forlì, Sergio Sottani e il deputato tifernate, capogruppo in commisione Giustizia. “Gli autori sono riusciti in maniera efficace e comprensibile anche a chi non è un addetto ai lavori, a trasferire in un libro e decodificare il linguaggio e le fasi procedurali di un caso che ha tenuto alta l’attenzione anche mediatica e dell’opinione pubblica a livello mondiale – ha precisato il procuratore della Repubblica di Forli, Sergio Sottani – precisando di aver vissuto di riflesso la vicenda, non essendo coinvolto direttamente come magistrato, nel periodo di permanenza a Perugia. Sottani ha inoltre sottolineato “l’importanza di queste iniziative ed altre rivolte in particolare alle giovani generazioni sul versante della cultura della legalità e della conoscenza dell’attività che magistratura e organi dello Stato portano avanti ogni giorno per garantire il rispetto delle leggi e delle regole per una convivenza civile”. Significativa l’esperienza che ha vissuto direttamente il deputato tifernate, capogruppo in Commissione Giustizia, che ha raccontato di aver effettuato due visite nel carcere dove era rinchiusa Amanda Knox (poi assolta assieme a Raffaele Sollecito) e di aver toccato con mano nei giorni successivi l’interesse mediatico dei grandi canali di informazione americani sempre con i riflettori accessi per anni su questo “caso”. Il deputato tifernate ha inoltre richiamato l’attenzione dei presenti sul rispetto del dolore per la perdita di una figlia, che sta vivendo la famiglia di Meredith, e sulla eccessiva spettacolarizzazione di una tragedia. Al termine dell’incontro sindaco e vice-sindaco hanno ricordato come “questi ed altri confronti che traggono spunto da libri e pubblicazioni varie alla fine servono e sono necessari a far riflettere e dibattere soprattutto i più giovani, grazie anche al contributo di magistrati, giornalisti ed altri rappresentanti dello Stato che con la loro presenza ed esperienza diretta trasmettono messaggi positivi ed incoraggianti a proseguire sulla strada della cultura della legalità”.

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