Perugia, libro “Nome in codice Ares”. La presentazione a Palazzo Manzoni

PERUGIA – “Nome in codice ARES”. La presentazione di questo libro, seguita dal dibattito “Lingua e cultura nelle relazioni internazionali”, si terrà domani a Perugia.  Nome in codice: Ares. Le missioni, le battaglie, la formazione di un eroe italiano: E’ la storia dell’alpino-paracadutista Andrea Adorno, è la storia di un soldato italiano, come tanti, impegnato ogni giorno – in Iraq come in Bosnia o in Afghanistan nelle missioni di pace.

Il libro, scritto in collaborazione con il professore Gastone Breccia docente dell’università di Pavia e saggistica di storia militare, quali “L’Arte della guerra”, “Da Sun Tzu a Clausewitz”, “I figli di Marte”, “La tomba degli imperi”, “Nei secoli fedele”, l’”Arte della guerriglia” e “Guerra all’ISIS”, racconta la storia di un ragazzo siciliano che ripercorre l’addestramento militare, le missioni all’estero e le amicizie.

Decorato di medaglia d’oro al valor militare all’Altare della Patria, il 4 novembre 2014, per un’azione in combattimento in cui Adorno nell’Afghanistan settentrionale si era reso protagonista il mattino di quattro anni prima, nell’assolata valle del Murghab. Andrea Adorno il 16 luglio 2010, all’epoca caporale maggiore capo del 4º reggimento «Monte Cervino e i suoi compagni delle truppe speciali, vennero sorpresi dalla violenta reazione degli insurgents afghani durante un’operazione di rastrellamento nel villaggio di Bozbai situato sulla riva destra del fiume Murghab. Nello scontro a fuoco che ne derivò, Adorno rimase gravemente ferito, ma nonostante ciò, continuò a combattere per proteggere i commilitoni del proprio plotone fino a quando non furono tutti al sicuro.

Fulgido esempio di rare virtù militari“. “Avvedutosi che il nemico si apprestava ad investire con il fuoco i militari di un’altra squadra del suo plotone, non esitava a interporsi tra essi e la minaccia, interdicendone l’azione“. Seppur “seriamente ferito ad una gamba“, Adorno “manteneva stoicamente la posizione, garantendo la sicurezza necessaria per la riorganizzazione della sua unità“.

La presentazione promossa dalla Scuola Lingue Estere dell’Esercito in stretta collaborazione con il Dipartimento di Lettere, Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne dell’Università degli Studi di Perugia, risponde ad una sempre maggiore collaborazione tra i due istituti di formazione culturale ce professionale che vanno al di là della semplice preparazione linguistica del personale militare.

In particolare, è intenzione della Scuola Lingue Estere sviluppare idonei percorsi formativi, nell’ambito di corsi di lingua, finalizzati ad accrescere da parte dei discenti, l’acquisizione di una più completa ed esauriente conoscenza dell’ambiente operativo di futuro impiego, devolvendo tale attività a docenti madrelingua, esperti conoscitori della struttura sociale della nazione ospitante, focalizzando quindi l’attenzione sulla conoscenza di quegli aspetti dello Human Environment necessari all’assolvimento del compito.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.