Un libro sulla Caserma di Foligno e sul Comandante Gonzaga

Lo scrittore russo Lev Tolstoj afferma “se vuoi parlare dell’universale, parla del tuo villaggio”. È quanto fedelmente riportato nel recente libro di Mario Timio: “Il Generale Gonzaga Ferrante del Vodice. Un eroe nella storia della Caserma di Foligno”, nel quale si sovrappongono due storie concentriche: quella della Caserma di Foligno e quella del Generale Gonzaga al quale è dedicata l’intera struttura. Il tutto sullo sfondo della storia nazionale – dall’Unità d’Italia alle vicende attuali –, e della città di Foligno, con il suo divenire all’ombra della struttura militare. Era il 1865 quando il neonato governo  post-unitario individua in Foligno “una piazza militare” per la sua posizione centrale come nodo stradale e ferroviario di importanza strategica. Così inizia la vicenda secolare della Caserma che tra alterne vicende è giunta fino ad oggi ospitando il “Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell’Esercito”. Nel libro si sottolineano gli stretti rapporti economici, sociali, politici e culturali tra la Caserma, i militari e la città di Foligno e il ricordo biografico del Gonzaga, di un eroe, di un antesignano della lotta di liberazione, di un soldato che ha testimoniato con la vita fedeltà alla patria, al giuramento e alle stellette. Il Generale è morto l’8 Settembre 1943, poche ore dopo l’annuncio di Badoglio dell’armistizio che decretava la fine dell’alleanza con i tedeschi e l’inizio di collaborazione con gli Alleati. Proprio in virtù di tale rovesciamento di alleanze il Gonzaga, rifiutando di depositare le armi e di arrendersi al nuovo nemico, trova la morte per mano dei tedeschi. E muore proprio seguendo il principio familiare “i Gonzaga non si arrendono mai”. La sua inflessibilità lo pone tra i  primi nella lotta di resistenza alle forze armate tedesche. A Foligno  il Gonzaga è stato Comandante della Caserma dal 1935 al 1938, tenendo ottimi rapporti con le Istituzioni e segnatamente con l’Amministrazione Comunale e la Diocesi. Le sue sfilate a cavallo per la città sono rimaste nel cuore di tutti i folignati, così come il rispetto della dignità di ognuno. Del Gonzaga è stata allestita recentemente una mostra nella stessa Caserma a lui intestata. In essa molti visitatori hanno realizzato che il Generale non solo era un grande Comandante, ma anche un soldato che ha prodotto idee militari e strategiche, ma anche civili e di governo territoriale, a Foligno e in altre zone in cui ha orbitato. Egli ha prodotto bellezza e armonia che poi è anche generosità, ordine e razionalità. Insomma il libro di Timio ci fa conoscere in modo inedito la realtà di una Caserma, i suoi rapporti con la città di Foligno e le doti militari e umani di un eroe: Ferrante Gonzaga il cui nome sovrasta a caratteri cubitali l’ingresso della medesima Caserma. Anche per far conoscere gli eventi storici e umani di questo Generale, sotto il cui nome incastonato nel  muro di ingresso sono transitati tanti militari e civili forse disattenti ignorandone il nome e l’appartenenza, l’Autore  asserisce di aver dedicato il libro al Gonzaga, a futura memoria di un soldato che ha legato la vita alla  Patria, alla famiglia, e alla città di Foligno. “Una vita all’insegna di un solo pensiero e di un solo insegnamento  che conducono a valori spirituali. Valori che hanno la caratura dell’eternità”.

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