DIS…CORSIVO. BLOCCHI MENTALI
NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / A sentire parlare, in questi giorni, di blocchi navali viene naturale di pensare che qualcuno, anche dotato di intelligenza, sia più che altro in preda a veri e propri blocchi mentali.
E passi per Matteo Salvini, ma quando a propendere con foga per la stessa opzione di violazione delle acque territoriali di uno Stato sovrano è un intellettuale e politico come Massimo Cacciari, la cosa assume contorni più foschi, meno scontati. Da Salvini te lo aspetti, da Cacciari un po' meno.
Però, senza fare sconti a nessuno, proviamo a vedere perché la propensione per il blocco navale cela veri e propri cortocircuiti mentale.
Una cultura e una politica “democratiche” non riescono a venire a capo di molte contraddizioni che, dal Paese profondo, quello dei piccoli e grandi Comuni, si presentano alla loro sintesi intelletuale. Molti sindaci – e ce n'erano molti del Pd, l'altra sera, a “Piazzapulita” – si stanno facendo interpreti, con pacatezza ma con fermezza, delle ostilità verso il travaso indiscriminato di immigrati che si verifica sui loro, per lo più piccoli, territori.
Non è velato razzismo, il loro, è palese constatazione di ordini ineseguibili per mancanza di mezzi e di piani organici.
Qui scatta il cortocircuito anche in intellettuali di solito forbiti e razionali come Cacciari. Basta stare a dialogare con i sindaci, facciano quello che è il loro dovere e basta. Bisogna andare al fronte, alla radice.
E il fronte, però, è la sponda libica del Mediterraneo, ma la radice del problema, caro Cacciari, non sta nello stesso luogo. Essa è così disseminata in tante altre sacche di estesissimo malaffare e di sporchi interessi finanziari mondiali che si fa più fatica intellettuale, caro filosofo, a tenerle insieme, specie a una certa età.
Così i neuroni di Cacciari alzano bandiera bianca, c'è il blocco mentale, favorito da quella parola “blocco” - nell'accezione di navale .- che il professore si divertiva tanto a pronunciare come liberandosi, per una volta, da un tabù adolescenziale.
La speranza è che lo stesso tipo di blocco che ha Cacciari non s'impossessi della mente di chi, in Italia e in Europa, deve avere, invece, la lucidità necessaria a guidare un processo tanto delicato come l'attuale.