DIS…CORSIVO. IL RICHIAMO DEL GIULLARE

NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / Forse la scelta del 9 maggio per la Marcia grillina da Perugia a Santa Maria degli Angeli è avvenuta ignorando la concomitanza, in quel giorno, della festa – il Kalendimaggio – della quale il popolo di Assisi è talmente innamorato che non ci rinuncia nemmeno per il terremoto.

O forse Grillo sapeva la cosa e se n'è fregato, preferendo cavalcare la coincidenza: non è una festa in costume medioevale, può essersi detto, a fermare il messaggio elettorale del reddito di cittadinanza; ad Assisi hanno la loro comunicazione, io ho la mia, può avere concluso.

Le cose possono essere andate così, con un Grillo tornato spavaldo da un lato un'Umbria che, per il Kalendimaggio, è solita attenuare, se non sospendere del tutto, qualunque campagna elettorale.

Un legame, però, nell'immagine della sua Marcia, Grillo non lo ha tralasciato fra il reddito di cittadinanza e l'Umbria ed è, guarda caso, il legame della figura di San Francesco d'Assisi, nella cui silhouette Grillo si è raffigurato mentre cammina di buona lena, seguito francescanamente da un compagno di viaggio in foggia di lupo e accompagnato dal volo di un paio di uccellini che hanno come sfondo la facciata della Basilica superiore di San Francesco d'Assisi.

Dunque il valore simbolico, evocativo e devozionale di San Francesco, il giullare Grillo non se l'è lasciato sfuggire, nonostante abbia dovuto sfidare la ferrea legge del Kalendimaggio di Assisi, festa pur sempre in qualche modo dedicata alla rissosa e amena gioventù del Santo.

Quella legge non scritta gli ha impedito di salire, con tutta la truppa, fino al Colle del Paradiso e alla Piazza del Comune di Assisi, suolo pubblico occupato e requisito, il 9 maggio, da magistrature medioevali e dal popolo di Assisi, di qualunque fede politica, impegnato nel divertimento collettivo del Kalendimaggio.

Ma più della legge, come sempre, Grillo ha sentito il richiamo dello spettacolo, ha ritenuto di poter essere più forte dello spettacolo del Kalendimaggio di Assisi. E, forse, potrà anche avere fatto bene i conti: pagato, infatti, il prezzo alla legge e posto l'arrivo della Marcia a Santa Maria degli Angeli, può darsi che il giullare più riuscito dell'edizione di quest'anno del Kalendimaggio possa essere davvero lui, l'istrione rissoso vestito francescanamente in giro per la Valle Umbra.

E con ciò, tuttavia, chiedo scusa ai figuranti del Kalendimaggio, per i quali è sacro dettato che – Parte de sopra o Parte de sotto – comunque “vinca Ascesi”, e non certo l'ultimo istrione che passa per via, il palio della partecipazione autentica e popolare alla festa di maggio della città di San Francesco.

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