DIS…CORSIVO. PROVERBIALMENTE NORCIA

NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / Adesso che le rondini si sono fatte più rare, Norcia potrebbe farsi interprete di questa penuria dell’ecosistema dedicando una festa in più ai graziosi uccellini migratori, i passeriformi che hanno legato, per tanti decenni, il loro nome a quello della Valnerina. Il testimone di questa unione, come sappiamo, è stato San Benedetto, stando alla semplicità del proverbio popolare:” San Benedetto, la prima rondine è sotto il tetto”.

Adesso che le rondini hanno bisogno, sul terreno, di ritrovare quelle tettoie, quelle coperture, quegli edifici agricoli che si confanno loro modo di nidificare, Norcia non potrebbe farsi paladina di una politica, agricola e culturale, di reinsediamento di tipologie abitative e produttive in grado, anche, di far tornare le rondini dall'Africa fino a noi?
È infatti provato che una delle cause dell'abbandono della penisola italiana da parte delle rondini è dovuta proprio, in misura rilevante, alla rarefazione e alla mancanza di stalle e di tettoie di abitazione civile sui nostri suoli: le prime, perché insidiate dalla crisi economica, le seconde, perché i grandi scatoloni che si costruiscono oggi per abitazione non hanno il concetto del tetto, non hanno la misura della copertura a spiovente che, vista dall'alto, sospinge le rondini a planare, fra gridi di nascente primavera, sui nostri suoli.
Il 19 marzo, festa di San Benedetto, è ormai passato da alcuni giorni, non tanti, però, da farmi dimenticare la suggestione. Tutto potrebbe essere molto estemporaneo, d'accordo, e altre, di altro spessore, sono le manifestazioni di carattere civile e religioso con le quali Norcia ricorda San Benedetto.
Uno spicchio, però, di tanto amore per il santo, adesso che la primavera si fa strada anche se in mezzo alle nuvole, la città di Norcia non potrebbe riservarlo anche alle rondini, inconsapevoli portatrici della gioia della primavera e di un concetto di abitare e di produrre che abbiamo dimenticato?
I proverbi, spesso, sono scritti con largo anticipo sul futuro che invitano a costruire, o, come nel nostro caso, a ricostruire.

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