Dis…corsivo. Il restauratore (El Greco a Bettona)

NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / Non molto tempo fa, Rai Uno ha mandato in onda una serie televisiva nella quale Lando Buzzanca (attore molto più completo e versatile di quanto la carriera percorsa lasci immaginare) impersonava un restauratore che, a seguito di eventi drammatici della sua vita, aveva sviluppato poteri particolari che gli permettevano, venendo a contatto con le mani con l’oggetto da restaurare, di ricostruirne i passaggi fino a lui e le vicende, spesso tristi e sconvolgenti, delle quali l’oggetto si era via via caricato.

Questo intreccio di lavoro e di sensitività mi è tornato in mente leggendo la notizia della definitiva attribuzione a “El Greco” del cosiddetto “tabernacolo di Bettona”, finora rubricato come opera di “Pittore del XVII sec. Cristo e i quattro evangelisti (elementi di un ciborio), olio su tavola e legno dorato con decorazioni in pastiglia dorata, n. di cat. 33”.

L’attribuzione si è conclusa – merito alla scienza e alla storia dell’arte – nel cerchio magico degli esperti in restauro ed è già stata, subito, oggetto – merito alla politica locale e ai giovani assessori – di considerazioni in chiave di rilancio del turismo bettonese.

E la storia? La storia dell’oggetto – dico -, le sue peripezie dal momento in cui è stata commissionata all’uso che ne è stato fatto alle strade che ha percorso per arrivare fino a noi?

Una scienza in grado di seguire questi percorsi non c’è: non è la storia, non è la ricerca d’archivio, non è la storia dell’arte, non è l’arte del restauro. Tutte queste discipline – con qualche inevitabile ombra mai del tutto dissipata – fanno egregiamente il loro lavoro, ma si devono fermare di fronte all’incommensurabile distanza che la storia mette fra noi contemporanei e ciò che viene dal passato. E non sempre è il passato lontano a inabissarsi senza lasciare tracce del suo passaggio: spesso, anzi, è lo ieri immediato, il passato prossimo, la nostra stessa vita a occultare, per motivi variabilissimi, le sue opere e i suoi giorni.

Il semplice rimanere, però, con la curiosità profonda verso un oggetto d’arte che, riscoperto e attribuito, è come se volesse parlare, cominciare a dire qualcosa di sé, delle mani per le quali è passato e dei luoghi nei quali è stato ospitato, tutto ciò mi porta nelle braccia di un potere sensitivo che, solo, potrebbe – ma non è scienza, per carità – raccontare per sommi capi, non arbitrari del tutto, le gioie e i dolori dai quali l’oggetto è avvolto.

Se, però, non ci sono mani veramente sensitive, sarebbe bello pensare, perlomeno, a degli arti in grado di impugnare una penna sensitiva e di scrivere, finalmente, quel qualcosa di più che il cuore immagina possa esserci intorno all’oggetto che, casualmente o meno che sia, si trova, oggi, dopo secoli di silenzio, nelle condizioni di dire il suo nome, il nome del suo autore.

Forare il silenzio dei secoli è un miracolo, terreno, ma pur sempre un miracolo, quasi dovuto a forze ctonie e non aeree come pensiamo siano quelle che operano in un miracolo. Dalla terra, sotto i nostri piedi, sale un’energia compatibile con il nostro stato di esseri finiti e limitati e la nostra capacità di sentire oltre i cinque sensi è più sviluppata e diffusa di quanto pensiamo proprio a causa di questo contatto che tale energia ha in particolare con le nostre estremità. Solo, essa è inibita e schernita, ma provate a chiuderla, di notte, in un museo e a metterla a contatto una volta, più volte, con la sfilata di opere e cimeli conservati: quanti misteri disposti a sciogliersi potrebbero manifestarsi e a festeggiare con El Greco la riuscita alla luce!

Un pensiero riguardo “Dis…corsivo. Il restauratore (El Greco a Bettona)

  • Ott 28, 2015 in 23:17
    Permalink

    Ho girato il tuo articolo al Maestro Guerrino Lovato, artista veneziano, che ha scoperto e attribuito a El Greco l'”Altarolo di Bettona”. Lovato mi ha risposto così:
    “Ciao Giorgio ,interessante il pezzo di Terzetti. Sembra che si chieda come e’ venuto alla luce El Greco e non si dia una risposta…Strano che non pensi che e’ opera dell’uomo e in questo caso opera mia! Dagli il mio cell. 338 6044534 e avra’ tutte le delucidazioni! Guerrino (info@mondonovomaschere.it)”
    Se ti interessa posso inviarti via email materiale informativo sull’opera, ma mi occore il tuo indirizzo. Cordialità, Giorgio

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