DISTRIBUZIONE EQUA DEGLI IMMIGRATI? ANCORA UNA VOLTA L’EUROPA TRADISCE LE ATTESE

Si ha un bel dire ‘’Europa’’. Visto come stanno andando le cose bisognerebbe scandire La storica frase (’’L’Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani’’) attribuita a Massimo D’Azeglio.

Eh si, l’Europa sulla carta c’è, ma dove sono gli europei? Chiacchiere tante, fatti pochi, specie quando si tratta di testimoniare davvero l’europeismo. D’Azeglio alludeva, naturalmente, alla carenza di un comune sentimento, all’esigenza di un’italianità diffusa.

Oggi, a tanti decenni dai fervorosi auspici dei padri fondatori del ‘’blocco’’ europeo, (tra i quali, non dimentichiamo, c’era Alcide De Gasperi) ci troviamo sempre alle prese con le difficoltà (talora sembrano proprio insormontabili) di fare sintesi, di garantire compattezza. Limitiamoci, in una panoramica diffusa e incalzante, a valutare i modi ‘’europei’’ di porsi di fronte al tema dell’immigrazione. Basta scorrere le cronache di queste ore per verificare che, ancora una volta, la montagna ha partorito il topolino. Secondo ipotesi teoriche sfornate qualche settimana fa gli Stati membri dell’Unione avrebbero dovuto amichevolmente spartirsi 40 mila migranti; ora quel numero (già bassino) è ufficialmente ridotto di cinque-ottomila unità. E naturalmente sono ribalzati in scena alcuni governanti determinati ad affermare il principio che l’equità distributiva delle persone provenienti dalle zone martoriate dell’Africa è…argomento che compete ad altri. Qualcuno, graziosamente, si è affrettato ad affermare ‘’Da noi nemmeno un emigrante…’’. Insomma- affermano quei disinvolti europeisti- il problema, in virtù dei Trattati di Dublino, sarebbe soprattutto italiano, visto che gli sbarchi inondano prevalentemente le spiagge del nostro Paese. Alla luce di questi ‘’niet’’ hanno gioco (elettorale) facile i vocianti oppositori di questa Europa che proclama rigore austero, ma ignora il concetto della solidarietà che dovrebbe essere cardine ispiratore della voglia di marciare assieme.

Quanto tempo dovrà trascorrere prima che gli agognati europei (agognati da De Gasperi, Adenauer e compagnia bella) manifestino in concreto la sincera convinzione di vivere nel cuore,e con il cuore, di una moderna ‘Unione’’?

RINGHIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.