I tanti bracci di ferro del Governo: a muso duro con Sindacati, docenti, studenti, magistratura, Polizia di Stato. Svolte storiche, non c’è dubbio

Tanti gesti di autonome e coraggiose determinazioni o propensione per le sfide non solo politiche, ma addirittura istituzionali?

Questi interrogativi appaiono sempre più stimolanti di fronte ai tanti bracci di ferro che il Governo nazionale ha deciso di affrontare con rappresentanze che fino a poco tempo fa sedevano, ben accolte, al tavolo di rilevanti trattative.

Qualche esempio per capire meglio: faccia a faccia a muso duro con i sindacati che vengono considerati ‘’retrogradi ostacoli sul cammino del progresso sociale’’: Poi l’aspra contrapposizione con docenti e studenti che, in materia di ‘’buona scuola’’ non esitano a scendere nelle piazze italiane per reclamare le revisione di una legge che considerano ‘’sconquassante’’.

Nei giorni scorsi il conflitto oppone il Governo addirittura ai vertici della magistratura italiana e a quelli della Polizia di Stato.

E’ apparso straordinariamente arcigno l’attacco lanciato da Sabelli, numero uno dell’Amni, clamoroso requisitore sul palco di Bari: ‘’Con le sue continue decisioni il Governo tende a delegittimare la magistratura’’. Un fendente, non c’è dubbio. E a poco, a quanto pare, son servite, poche ore dopo, le pacate repliche del ministro Orlando. Non son servite perché nel documento finale dell’assise barese i vertici dei magistrati hanno ribadito le tanto discusse contestazioni.

E non ci vanno morbidi anche i capi del Sap, sindacato autonomo di Polizia. Gianni Tonelli, segretario nazionale ha tuonato: ‘’Noi, per garantire la sicurezza dei cittadini, andiamo avanti, malgrado le difficoltà e le umiliazioni che ogni giorno siamo costretti a subire. Siamo vittime di tagli e di disinteresse verso il mestiere che fa rispettare la legge. Nel nostro Paese io 75% della popolazione si fida più delle forze dell’ordine che della politica. L’ultimo affronto del Governo sono i tre euro lordi che un agente, che prende di base 1250 euro al mese, si troverà in busta paga. Questo non è un aumento, ma un’elemosina . N0n ci si può approfittare del fatto che noi non possiamo scioperare- Chiediamo dignità professionale. Il vuoto del nostro organico- 18 mila unità- non verrà mai colmato perché, con le nuove misure (tagli e chiusure di uffici strategici) le carenze verranno cancellate’’.

Le doglianze dei poliziotti vanno oltre:. Proclamano a Bologna (Tonino Guglielmi, segretario provinciale del Sap ‘’Quando sono impegnati in indagini, gli agenti son costretti a pagarsi i pasti da soli. Abbiamo sempre meno uomini e meno mezzi. Scarseggiano perfino le divise. Quelle estive ce le siamo autofinanziate. Gli alloggi e la Caserma sono umidi e fatiscenti’’.

‘’Io- continua a ripetere Matteo Renzi- vado avanti perché penso non alle elezioni, ma alle future generazioni’’-

‘’Alè’’- fischierebbe il nostro noto epigrammista.

RINGHIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.