Il chiacchierato abbraccio piacentino tra Renzi e Bersani. Dedicato alla scenografia o rivolto alla nuova storia?

Un abbraccio per la scena o per la storia?
Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani si sono incontrati in un salone della Prefettura di Piacenza ed il loro saluto è stato così apparentemente affettuoso da far scatenare subito le illazioni dei cronisti più frettolosi. E’ il segnale di un’intesa che chiude le contrapposizioni sulla travagliata riforma del Senato? Qualcuno, in vena di evocazioni risorgimentali, ha esagerato parlando di ‘’pace di Teano’’. Le effervescenze giornalistiche sono state subito raffreddate dallo stesso Bersani che, sia pur col sorriso sulle labbra, ha scandito: ‘’Ci siamo trovati per affrontare, nella sede istituzionale, il terribile tema dell’alluvione che ha colpito tragicamente il territorio piacentino. Non mischiamo gli argomenti: sarebbe anche di cattivo gusto. Il Senato e le riforme? Se ne può parlare a Roma se ‘’qualcuno’’ ha davvero voglia di approfondire’’.

Insomma un incontro più dovuto che gradito, più necessario che ricercato. Il muro, che senza dubbio ancora c’è, potrà essere sgretolato solo se entrambe le parti prenderanno in considerazione l’idea di fare significativi e… concedenti passi indietro. Altrimenti, allo stato degli atti, devono parlare i numeri di palazzo Madama molto meglio degli abbracci, più o meno affettuosi, scambiati in nome del dovere, non certo di un irresistibile piacere.

A Roma rimane ancora qualche giorno di margine per trattare, magari all’interno di stanzine riservatissime. E dunque, per andare ad estrema sintesi, le domande sono soprattutto due: Renzi e il Governo sono decisi a rischiare il massimo?

Bersani e la sua pattuglia sono disposti ad un’eventuale e definitivamente rovinosa sconfitta?

Di fronte a questi dilemmi gli italiani attendono. Fiduciosi? Da renziani o da bersaniani?

RINGHIO

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