Il grido del centrodestra (Matteo, Giorgia, Silvio) lanciato da Bologna: ‘’Siamo il futuro!’’. Gli oppositori hanno risposto con bastoni e violenza. MaH…

Dicono di non essere la fotocopia del passato. Garantiscono di voler rappresentare il futuro del Paese. A Bologna Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi hanno lanciato una sfida che può anche non piacere ai benpensanti, ma che chiaramente ha avuto effetti clamorosi e plateali. Il ritorno dell’attenzione della pubblica opinione senza dubbio c’è stato. Poi, certo, non è agevole immaginare che tanti sguardi e tante orecchie significhino anche altrettanti consensi elettorali. Berlusconi, da vecchio mago degli annunci, si è affrettato a proclamare che i sondaggi attribuiscono al centrodestra il 40% dei voti. Ma altri sondaggisti hanno subito replicato che le ipotesi risultano abbastanza inferiori: cioè si attestano sul 31-32%.

A Bologna a margine di una piazza senza dubbio gremita e vociante si sono collocati anche diverse centinaia di ostili che non hanno esitato far uso di bastoni e di violenze, rivolte pure contro le forze dell’ordine. Mah…a nostro avviso le scene di insurrezione a….mano armata (sia pure di bastone) sono fieno portato nella cascina di un tipo come Salvini che, se avesse potuto, le avrebbe prenotate quelle manifestazioni che gli consentono di gridare ‘’No ai delinquenti’’.

Simili furori sono notizie dilatate cento volte di più. Salvini e C. sarebbero stati più penalizzati se li avesse circondati una sostanziale indifferenza. Oppure una ‘gandhiana’’ protesta.

Ora il ‘’patto’’ siglato dalla triade del centrodestra si accinge ad affrontare le prove delle elezioni amministrative in alcune grandi città. Ci si chiede: può darsi che a Roma l’osmosi di Matteo, Giorgia e Silvio sia in grado di superare il Pd e perfino l’attesissimo (secondo voci insistenti) ‘Cinquestelle’’? E avverrà mai- altro esempio- che Milano trascuri la buona amministrazione sinistrorsa dell’uscente (sua scelta) Pisapia per affidarsi alle lusinghe di opposte novità?

Incombe il conto alla rovescia verso queste ed altre verifiche. Poi- anno più, anno meno- arriveranno anche le elezioni per il Parlamento, anzi per la sola Camera dei deputati. E allora le chiacchiere, tutte le chiare, avranno trovato definitivi chiarimenti.

RINGHIO

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