La situazione dei servizi sanitari nel territorio di Foligno

di Alvaro Bucci

In Terza Commissione consiliare del Comune di Foligno si è parlato, di recente, di sanità ed in particolare anche dei servizi dell’Ospedale di Foligno. Presente il nuovo direttore generale dell’AUSL Umbria 2, Imolo Fiaschini, che ha illustrato ai commissari ed al sindaco Nando Mismetti la situazione del servizio sanitario del nostro territorio. Tra le varie questioni è emersa anche quella dei prossimi pensionamenti di vari primari. Un problema sollevato in precedenza da alcuni consiglieri comunali per il quale il dg Fiaschini ha espresso la consapevolezza dell’importanza della “partita”, per cui “non possiamo permetterci di sbagliare”.

Come cittadini utenti ci auguriamo che proprio nell’individuazione dei nuovi primari, attraverso le previste procedure, ovviamente, non si incorra in errori di valutazione che vadano a compromettere la qualità delle attuali prestazioni. Il dg Fiaschini, come leggiamo dalla stampa locale, ha assicurato: “Abbiamo la certezza che chi andrà in pensione ha fatto un lavoro di organizzazione dei diversi reparti diretti, tale da consentire loro di dare continuazione ai livelli di eccellenza raggiunti”. Ma l’inserimento di una nuova figura di dirigente in una struttura non è sempre agevole. Innanzitutto, ogni nuovo dirigente dovrebbe disporre di sufficiente autorevolezza che non gli derivi tanto da una appartenenza quanto da una raggiunta indiscussa competenza nel campo. Competenza che gli dovrebbe essere riconosciuta da tutti gli operatori, soprattutto medici, della struttura. Si tratta di un passaggio di relazioni estremamente delicato che deve quanto prima trovare normalizzazione. Possono raffigurarsi anche metodiche ed assetti organizzativi discordanti. Appare quindi necessario che quelli finora seguiti nella struttura abbiano la possibilità di essere confrontati con quelli eventualmente diversi che il nuovo dirigente volesse introdurre, al fine di definirne i più condivisibili e praticabili. Ben tenendo presente, tutti, di dover rispondere all’esigenza di “riconfigurare la rete dell’offerta ospedaliera”, come indicato, in generale, dalle “Misure di riordino e razionalizzazione” dei servizi sanitari della Regione dell’Umbria. Preparandosi cioè, anche al livello della propria struttura, al riordino, alla razionalizzazione, alla qualificazione e specializzazione ed alla integrazione della propria offerta con quella delle altre strutture all’interno e all’esterno del presidio ospedaliero (prioritariamente con l’Ospedale di Spoleto) e del territorio, anche in coerenza con il Decreto n. 70/2015 riguardante la definizione degli standard per l’assistenza ospedaliera e con quanto indicherà il nuovo Piano sanitario regionale.

Non dovrà essere dimenticato che il Servizio sanitario regionale si informa in primo luogo al principio della centralità della persona, che significa anche mettere in primo luogo l’instaurazione di rapporti di ascolto, di dialogo, anche amichevoli, con i pazienti e loro familiari.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.