LEVANTE. Considerazioni del mattino PRIMO PIANTO SULL’AUTORE

di Maurizio Terzetti

Alla fine, chi ci rimette davvero è Domenico Meccoli, una personalità molto vivace e intelligente che si ritrova a dover fare i conti, trentatré anni dopo la morte, con un destino che si è divertito a sparare il suo nome nei titoli di imponenti rassegne cinematografiche e ora ripiega dentro una risacca non da poco. Il “Primo piano sull’autore” e il Premio “Scrivere di cinema”, che per tanti anni si sono identificati spontaneamente con il Meccoli critico cinematografico per “Epoca” e per “Cinema” e con Assisi, la sua città natale, pare che trasmigreranno, in Umbria o chissà dove, perché è in atto un braccio di ferro tra il patron degli eventi Mariotti e l’assessore alla cultura del Comune di Assisi, Guarducci. E Meccoli, appunto, il suo nome e la sua conoscenza, ci rimettono davvero, del tutto ingiustificatamente, tanto.
I bubboni, prima o poi, devono scoppiare e, probabilmente, una qualche crisi di tenuta gli eventi legati a Meccoli ce l’hanno da qualche tempo, anche se a sipario alzato tutto è sempre sembrato splendente e gaio, tra Sala della Conciliazione e Teatro Metastasio insolitamente pieni di curiosi per venire a vedere il bel mondo del cinema romano.
Il Comune di Assisi, di suo, non può inventarsi da un giorno all’altro una ricetta per aiutare la manifestazione a superare certi scogli, ma, fra le righe della polemica, la soluzione accomodante di lavorare a un’edizione di passaggio, quella del prossimo novembre, non è adombrata, eppure in tre o quattro mesi qualcosa si sarebbe potuto anche almanaccare, per dare segnali di collaborazione da una parte e dall’altra.
Si è preferito, per ora, lo scontro e ci si è arrivati nei modi tipici dei rituali di chi è abituato a essere “patron” di eventi di larga risonanza.
Adesso, davvero, bisognerebbe riflettere e pensare ad alcune cosette come, ad esempio, al fatto che tra Assisi, Bastia, Bettona, Cannara e Spello non c’è ormai da anni un locale dove proiettare qualche cosa; che c’è un centro importante, come Bevagna, che ha una risorsa culturale come il regista Mario Mattòli, uno dei padri della commedia all’italiana degli anni Cinquanta, nel cui nome non si fa alcunché dopo averlo osannato come cittadino illustre fra i migliori del secolo scorso; che a Spello si fa un Festival del cinema morigerato e anche simpatico, ma con una potenza di tiro alquanto limitata; che, tra Città della Pieve, Gubbio e Spoleto, al posto del cinema, la bella Umbria è diventata il redditizio set delle fiction televisive; che a Montone si fa un Film Festival arroccato come la splendida città di Braccio e via su questo tono, inseguendo qualunque via lungo la quale tutto ciò che è cinema si è riciclato, spesso per forza di cose, in spettacolo dal vivo, rassegna e festival del gusto.
Che c’entra tutto ciò con Domenico Meccoli? C’entra perché, in tanti anni in cui ci si è messi dietro il suo nome, non si è mai problematizzata la sua intelligenza e la sua professionalità prima di tutto per approfondirla come ancora merita e poi per cercare di capire se dalla sua inventiva, non morta con lui, non si possa trovare qualche dritta utile a inserirsi, con eventi legati al cinema, in una terra che il cinema sembra averlo davvero messo in soffitta.
Questo dal punto di vista di chi gestisce l’evento “Primo piano sull’autore”.
Dal punto di vista del Comune di Assisi, sarebbe piaciuto, invece, sentire ragionamenti, a partire da Domenico Meccoli, utili a rilanciare il problema degli eventi legati al suo nome su tutta la platea della Valle Umbra, Bevagna e Spello soprattutto, dove segnali di attenzione per il cinema ci sono o potrebbero essere ravvivato in un brand di politica culturale condivisa.
Così come stanno le cose oggi, invece, non va proprio bene. L’unico a rimetterci, ripeto, è Domenico Meccoli. Anzi no, ci rimette anche il “Primo piano sull’autore”, che sta diventando un “Primo pianto sull’autore”.

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