SOS: IL RISCHIO DELL’ASTENSIONE DAL VOTO SI PUO BATTERE SOLO CON UNA ‘’ESPLOSIVA’ CAMPAGNA ELETTORALE

E’ cambiato il modo di fare campagna elettorale in Umbria? Oggi, a distanza di trentadue giorni dal voto, è diffusa l’impressione che evolva soprattutto sotto traccia il gran lavorio dei candidati alla presidenza della Regione e all’aula di palazzo Cesaroni. So

prattutto riunioni con poche decine di persone. Al massimo duecento o trecento. Nessuna nostalgia, sia chiaro, per le storiche adunanze di piazza che, per mille ragioni, appartengono ad un’altra Italia e, dunque, ad una diversa Umbria. Però gli osservatori meno disattenti alle dinamiche della politica ( e fra i nostri amici ce ne sono parecchi) rilevano che, fino a questo momento, manca il clamore, non c’è, cioè, l’effetto-annuncio che fa drizzare le orecchie e, dunque, plasma le scelte elettorali di chi a fine maggio avrebbe desiderio di affidare i propri umori alla scheda da compilare in cabina. Sarà così ‘’freddina’ l’atmosfera del conto alla rovescia anche a maggio? Da cittadini (prescindendo dalle simpatie per questo o quel partito) è istintivo augurare una dialettica elettorale più serrata e vivace. Dunque eloquente e chiarificatrice. L’unica- sottolineiamo- davvero capace di scuotere quella percentuale (quanto rilevante?) di teorici votanti che continuano a meditare l’intenzione di non partecipare alla bagarre programmata per l’ultima domenica del prossimo mese. Si attende, insomma, che la maggioranza vada oltre l’elenco delle ‘’medaglie’’ collezionate nel recente quinquennio; e si aspetta che l’opposizione capitana da Claudio Ricci si decida a mettere in scena un programma strategicamente rivoluzionario, quindi davvero diverso da quello degli attuali detentori del potere. I voti- è banale la convinzione- si conquistano, non si danno per scontati.

E’ agevole trarre alcune conclusioni, miste agli auspici di chi, dotato di senso civico, vuole supporre che i prossimi trenta giorni siano scoppiettanti. E non per il le ulteriori ‘’puntate’’ delle esplosioni (dinamitarde?)che da qualche tempo turbano Perugia, ma, invece, per l’irruzione in campo di progetti che possano far apparire suggestivi i prossimi cinque anni.

Insomma chi ha filo da tessere si decida finalmente a dipanarlo.

RINGHIO

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