Tuffiamoci nel 2016 con gli auguri rivolti a tutta la redazione e ai lettori che ci seguono non solo col desiderio di consentire, ma anche di stimolare.

Qualche volta si dice (e non sempre è vero) che una redazione è una grande famiglia. A me fa piacere supporre che i molti impegnati con l’uscita quotidiana di ‘Umbria domani’’ siano uniti, fra loro, dal medesimo spirito di servizio utile all’informazione e- perché no?- alla formazione. E allora, se questi sono gli stati d’animo, è istintivo, oltre che piacevole, scambiarsi reciproci auguri. Che il 2016 sia portatore di serenità, di voglia di vivere e di operare. Non solo per le sacrosante esigenze personali, ma anche per le attese di una collettività che senza dubbio ha bisogno di ricevere generose e concrete mani. Si può contribuire- questo lo sappiamo tutti- anche costruendo, giorno dopo giorno, un quotidiano onesto, capace di cercare la verità, rinunciando aprioristicamente all’idea che ai lettori si possono raccontare fischi per fiaschi. Questo sforzo di lealtà verso chi ci segue ‘Umbria domani’’ lo garantisce sempre. L’unico ‘’fischio’’ che ci consentiamo è quello, molto serio, è quello del popolare corsivista (epigrammista?) che, ridendo ‘’castigat mores’’.

Una redazione, necessariamente ampia e pluralista, è più accettata, e credibile, se trasmette ai lettori la certezza che il vero è sempre inseguito e che nulla si nasconde anche quando la notizia o la riflessione ci fanno personalmente poco piacere.

L’augurio, dunque, che Ringhio rivolge a tutta la ‘’truppa’’ è che nel 2016 si possa continuare l’impegno del costante miglioramento, nel superiore interesse di una platea che ha il diritto di esigere la nostra onestà intellettuale.

E gli auspici, naturalmente, si estendono ai tanti che ci seguono, magari col desiderio non solo di consentire, ma anche di stimolare.

Ringhio

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