Tragedia di Natale, delitto legato alla disperazione: Amelia sotto choc
Roberto Pacifici, ex medico di Amelia, ha passato la prima notte nel carcere di Terni, dopo aver ucciso con due colpi di pistola la moglie Emanuela Rompietti, ex insegnante. Una tragedia che si è consumata proprio la notte di Natale. Il procuratore di Terni Alberto Liguori ha legato il delitto “alla disperazione”. Un dramma umano dovuto alla malattia, ha aggiunto all’ansa. Nel corso dell’interrogatorio l’uomo si sarebbe detto angosciato dalle condizioni di salute della donna che nell’ultimo mese sarebbero degenerate. Da qui la decisione di Roberto di ucciderla per porre fine alle sue sofferenze. ” Una famiglia conosciuta e stimata, non solo nell’ambito professionale, una donna solare e socievole”, ha commentato il Sindaco di Amelia Laura Pernazza. Emergono, con il passare delle ore, particolari significativi sulle condizioni di Emanuela. Conosciuta per essere particolarmente brillante, Emanuela nei momenti di lucidità avrebbe più volte riferito di vedere calpestata la propria dignità di persona. Roberto l’ha colpita con due colpi di pistola al petto, che non le hanno lasciato scampo. Nell’abitazione al momento dell’omicidio, c’erano anche uno dei due figli della coppia, la compagna e una badante, che hanno dato poi l’allarme. ” Prima che la malattia prendesse il sopravvento – ha ricordato sempre il Sindaco di Amelia Laura Pernazza – Emanuela era una donna sempre spiritosa e dalla battuta pronta”. Anche Roberto era particolarmente conosciuto in città e in tutto il comprensorio amerino-narnese. Emanuele e Roberto erano coetanei, abitavano in una abitazione in via Sant’Angelo, ad Amelia, dove la notte della vigilia di Natale si è consumata la tragedia.